Che fine ha fatto la bidella pendolare che faceva Napoli – Milano?

Nella rovente estate scorsa, in moltissimi sono gli utenti che hanno seguito una vicenda davvero singolare, quella della bidella Giuseppina Giugliano che, da pendolare, viaggiava da Napoli a Milano per raggiungere il proprio posto di lavoro. La notizia, all’epoca dei fatti, fece molto clamore.

Rimbalzò di social in social, dove in tanti espressero vicinanza e comprensione nei confronti della collaboratrice scolastica. In un mondo in cui si fanno enormi sacrifici pur di portare avanti un lavoro, a volte non si ha nemmeno il tempo di dedicarsi agli affetti come si vorrebbe, costantemente sotto stress.

Il caso della signora Giuseppina, la scorsa estate, venne ripreso da importanti testate nazionali, alimentando un fortissimo dibattito tra gli utenti che, logicamente, si sono chiesti se per davvero occorre fare tutti questi sacrifici o se sarebbe auspicabile una ventata d’aria nuova, di cambiamenti importanti.

C’è chi arrivò a mettere in dubbio persino la veridicità del suo racconto, al punto che la bidella, per un periodo, si barricò in casa. Dal suo canto, Giuseppina aveva già precisato che la sua decisione di fare la pendolare,. , spostandosi quotidianamente in treno, era legata all’impossibilità di prendere un appartamento in affitto in Lombardia.

Se all’epoca si parlò a lungo della sua storia, in molti si chiedono che fine abbia fatto la bidella pendolare che faceva Napoli-Milano.

La bidella Giuseppina Giuliano, sin da quando del suo caso  iniziarono ad occuparsi siti nazionali molto importanti,   ha incuriosito una caterva di utenti che si sono sempre chiesti cosa ci fosse per davvero dietro la sua storia.

L’opinione pubblica si è divisa in due. Da una parte, coloro che hanno difeso a spada tratta la collaboratrice scolastica, dall’altro chi non ha mai creduto alle sue parole. La Giuliano percorreva quotidianamente l’Italia in lungo e in largo, spostandosi da Napoli a Milano e viceversa a causa del caro-affitti.

La bidella pendolare, così è stata ribattezzata dalla cronaca che si è occupata del suo caso, ha sempre risposto alle accuse dicendo che la sua storia era reale, comune a moltissimi italiani che non possono permettersi di sostenere spese economiche così ingenti come quelle di un affitto a Milano, preferendo raggiungere la città in treno, in quanto col mezzo pubblico spendeva, in biglietti, meno di quello che avrebbe speso prendendo un appartamento.

La bidella aveva dichiarato:  “La vita a Milano è troppo costosa. Preferisco spendere 400 euro al mese di treno: molto meno di una stanza da condividere con altre persone”. Sono arrivati ad occuparsi del suo caso anche programmi televisivi, come ad esempio Le Iene, a caccia di nuove informazioni sul suo conto.

Se nel 2023 aveva lavorato come bidella al liceo Boccioni di Milano, spostandosi quotidianamente da Napoli a Milano in treno , percorrendo 1.600 chilometri al giorno, quest’anno è iniziato all’insegna della fortuna, dal momento che ha ottenuto l’assegnazione provvisoria in un istituto della provincia di Napoli fino al 30 ottobre 2024.  Sul suo profilo Facebook si legge: “Lavora presso Istituto Superiore F. Morano di Caivano”.

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