Rubano presepe e angioletti dalla tomba di una bimba, la sorella: “Ges…”

Una storia a dir poco sconcertante, da far venire la pelle d’oca, quella che stiamo per raccontarvi e che è rimbalzata di sito in sito, suscitando un’ondata di indignazione sul web, davvero fortissima. Purtroppo, al peggio non c’è mai limite e quello che la cronaca nazionale ci ha messo dinnanzi agli occhi ha dell’assurdo.

In un mondo sempre più spietatonon c’è rispetto nemmeno per i defunti , in quanto i malviventi derubano tutto, persino gli oggetti che, affettuosamente e con tanto amore, i loro familiari depongono sulle tombe.

Il culto dei defunti serve proprio a preservare un rapporto, un filo, tra mondo terreno e aldilà,  specie se si tratta di piccole creature, strappate troppo in fretta a questa dimensione, come nel caso di cui vi parleremo.

C’è chi appone sulla lapide un fiore, chi un pelouche, chi un carillon. E’ un modo per sentirsi uniti a chi non c’è più, ma c’è chi di questo non se ne frega nulla, accanendosi in una maniera impressionante, e macchiandosi di reati davvero sconvolgenti oltre che assurdi.

Dei ladri sono arrivati a rubare presepe e angioletti dalla tomba di una bimba, tanto che la sorella si è lasciata andare ad un duro e toccante sfogo.

Al peggio non c’è mai una fine e , purtroppo, questa volta i malviventi hanno colpito la tomba di Sabrina, una piccola defunta di soli 10 anni, deceduta nel lontano 1979 a Fiume Veneto, rubando un presepe, degli  angioletti di plastica,  degli orsetti e  persino i fiori che i familiari le hanno lasciato sulla lapide.

Sonia, la sorella della scomparsa, non riuscendo più a sopportare tutto questo, si è lasciata andare ad un duro sfogo sui social, dicendo:  “Rubare angioletti, orsetti o giocattoli in un cimitero fa male al cuore. Da un po’ di tempo queste cose accadono a mia sorella. Ho provato a mettere orsetti, poi angioletti di plastica. Si sono fregati anche la plastica”.

La donna ha proseguito: “Ho provato a mettere davanti alla sua lapide un angioletto di peltro. Vediamo quanto dura” ed ancora: “Gesti che fanno male”. Del resto, come non le si può dare ragione?

Chi perde una persona cara, cerca in tutti i modi di sentirsi vicina a lei, tramite piccoli pensieri o composizioni floreali, mentre prega.  in silenzio in un luogo di culto, o si lascia andare alle lacrime dei ricordi, quelle che alleggeriscono il cuore.  Eppure proprio i cimiteri si trasformano in scenari dell’orrore, teatro di reati che sono davvero raggelanti, in questo caso sotto l’aspetto umano, morale, prima che penale.

Ci si chiede come possano i ladri, guardare quello che hanno rubato, tipo un pelouche,  e non farsi schifo da soli. Quello della piccola Sabrina è solo l’ultimo episodio in ordine di tempo, ai danni di familiari che non hanno più lacrime per il dolore e che devono fare i conti anche con loro, dopo l’immane lutto legato alla perdita della loro bambina.

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