“Sorpresa nella comunità religiosa: suora Anna arrestata con un’accusa grave.”
Un’inchiesta della Procura di Brescia ha portato all’arresto di 25 persone coinvolte in un presunto gruppo criminale legato alla ‘ndrangheta, e tra queste figura anche una religiosa, suor Anna Donelli. La suora, che ha dedicato gran parte della sua vita alla carità e al volontariato nel carcere di San Vittore a Milano, è finita sotto custodia cautelare insieme a figure di spicco locali, come Giovanni Acri, ex consigliere comunale di Brescia per Fratelli d’Italia, e Mauro Galeazzi, ex esponente della Lega nel Comune di Castel Mella, il quale era stato precedentemente arrestato per tangenti, assolto e poi scarcerato.
La notizia dell’arresto di suor Anna ha scosso profondamente la comunità, considerando il suo impegno da più di 15 anni come volontaria in un carcere milanese. La religiosa, che a soli 21 anni aveva deciso di intraprendere la sua vocazione, raccontando in passato la sua scelta come un “cammino iniziato per diventare suora, qualcuno mi ha scelta, un nulla graziato”, è ora coinvolta in un’inchiesta che ha gettato un’ombra sul suo percorso.
‘Ndrangheta, suor Anna Donelli arrestata a Brescia: era al servizio dei clan
L’indagine, condotta dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza, sotto la direzione della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Brescia, ha portato a 25 arresti e al sequestro di oltre 1,8 milioni di euro. Le indagini riguardano un’associazione mafiosa legata alla ‘ndrangheta che operava sul territorio bresciano, coinvolta in attività criminali come estorsioni, traffico di armi e droga, ricettazione, usura, reati fiscali e riciclaggio.
Secondo gli inquirenti, suor Anna Donelli avrebbe avuto un ruolo nel mantenere i contatti tra i membri del gruppo criminale e i loro sodali detenuti in carcere, svolgendo un compito di supporto logistico per le attività illecite del sodalizio. Un arresto che, data la sua figura di religiosa e la sua dedizione al volontariato, ha sorpreso molti, mettendo in luce la complessità dell’infiltrazione della criminalità organizzata anche in ambiti considerati “sacri” come quello ecclesiastico.
“Penso alla domanda posta da Aparo giovedì scorso al reparto La Chiamata: Quando qualcuno si interessa del detenuto, sta tradendo i famigliari della vittima? La cura nei confronti di chi ha abusato sminuisce o tradisce la cura verso vittima o i suoi famigliari? Personalmente, ad oggi rispondo: assolutamente no! Mi rendo conto che è frutto di un cammino di conoscenza di me e di vita giocata grazie alle provocazioni, sfide, contrasti, reazioni -espresse bene o male, non importa- di tanti ragazzi che mi hanno indotto (e mi inducono tutt’ora) a scavare dentro me stessa per trovare risposte che non siano ‘frasi fatte’, frasi scontate, ma la verità di me”, scriveva suor Anna Donelli sul sito vocidalponte.it. La suora aveva raccontato la sua storia anche durante una puntata di una trasmissione su Canale 2000.