Canavese, Carola Finatti annega la figlia Perla, 10 mesi. Il motivo nei bigliettini: “Sono depressa non ce la faccio a farla crescere”

A Nole Canavese, in provincia di Torino, una tragedia familiare ha scosso la comunità. Carola Finatti, 34 anni, ha annegato la figlia di appena 10 mesi, Perla, nella vasca da bagno. Dopo il gesto, ha cercato di togliersi la vita colpendosi con un coltello al petto e al collo. Ora è ricoverata all’ospedale Molinette di Torino, piantonata dalle forze dell’ordine.

Il dramma si è consumato nella villetta di via Grazioli. Il marito Antonio Parrinello ha trovato la casa chiusa con la chiave inserita dall’interno. Per entrare è stato costretto a passare dalla finestra. Dentro, la scoperta devastante: Perla era esanime nella vasca da bagno e Carola ferita poco distante. Antonio ha chiamato i soccorsi e ha tentato di rianimare la bambina, ma era già troppo tardi.

I biglietti prima del gesto

Carola avrebbe lasciato dei bigliettini per spiegare la sua sofferenza. “Non ce la faccio più”, “Non riesco a tenere la bambina” sono alcune delle frasi che ha scritto. La donna soffriva di una grave depressione post partum, emersa subito dopo la nascita della piccola. Nonostante fosse seguita da psicologi e psichiatri, il suo malessere ha preso il sopravvento.

Secondo la psicologa Grazia Beva, che la seguiva, Carola si era attivata fin dai primi segnali di disagio. “Era in terapia, tutta la famiglia la supportava”, ha raccontato. Negli ultimi tempi sembrava che ci fossero piccoli miglioramenti, ma qualcosa è precipitato.

Il dolore di papà Antonio

Il marito, distrutto dal dolore, ha spiegato di essere tornato a casa proprio per accompagnare Carola da uno specialista. “Avevamo voluto tanto questa bambina. Eravamo pronti a tutto per aiutarla”, ha detto.

La procura di Ivrea, guidata dal magistrato Elena Parato, sta indagando sull’accaduto. Sono previsti accertamenti tecnici, anche sui telefoni della coppia, per chiarire ogni dettaglio della vicenda.

Lo psichiatra Giancarlo Cerveri ha ricordato quanto il periodo post partum possa essere critico per molte donne. “Alcune madri sviluppano psicosi post partum, una condizione in cui la loro psiche diventa estremamente vulnerabile”, ha spiegato.

La comunità di Nole è sotto shock. Una giovane vita spezzata e una famiglia distrutta sono il segno tangibile di una tragedia che lascia tutti senza parole.

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