Allarme influenza australiana, il nuovo pesantissimo sintomo: cosa colpisce
La sola parola influenza spaventa eccome, gli italiani e, di anno in anno, il corollario di sintomi può comportarne di nuovi, oltre a quelli più tradizionali. Sono come sempre gli esperti a dirci qual è l’andamento dei contagi, e quale l’approccio terapeutico più efficace.
Per fortuna, al girono d’oggi, ricevere informazioni sulla sintomatologia è molto più semplice e facilmente accessibile del passato. Memori di ciò che la pandemia e altri virus hanno cagionato, in termini di perdita di vite umane, oltre che di collasso economico, anche l’ ‘influenza australiana è sotto la lente dei riflettori e se ne parla ovunque, sui siti d’informazione.
Essa sta guadagnando prepotentemente terreno e questo sta generando un’ondata di preoccupazione negli esperti che temono pesantemente in nuovi sviluppi più sconcertanti, specie dopo il primo ricovero in Italia, di cui la stampa ha fornito i primi dati, in modo da metterli sotto gli occhi di noi tutti.
ll vaccino, ad oggi, rappresenta il miglior approccio contro l’influenza australiana, che sta guadagnando sempre più terreno. Come sempre, Matteo è sceso in campo, per comunicare gli ultimi sviluppi, invitando a non prenderli sotto gamba se non si vogliono correre rischi ben più gravi. Memori di tutto ciò che le pandemie sono state in grado di cagionare, non possiamo commettere l’errore di sorvolare. L’invito a non abbassare la guardia, specie in questo periodo dell’anno, non va ignorato.
La stagione influenzale in Italia, sembra essere davvero molto dura, con i primi casi di influenza australiana che ne sono un chiaro esempio, in Lombardia, Piemonte e Lazio. Come noto, il sottotipo H3N2 del ceppo influenzale A, è una variante più virulenta e aggressiva rispetto all’H1N1, la più forte dello scorso anno.
L’ influenza australiana, come il nostro Matteo Bassetti ci fa sapere, ha capacità di colpire direttamente alcuni organi, tra cui anche il fegato, causando l’epatite. Il virologo sottolinea il tropismo dell’H3N2, ovvero la possibilità di colpire diversi organi. Il direttore della Clinica malattie infettive dell’IRCCS di Genova, lungi dal voler creare allarmismi, ci parla di un sintomo, in particolare, da non trascurare.
L’influenza può colpire l’intestino, le vie alte respiratorie, i polmoni, ma soprattutto il fegato, dando un’epatite, il cervello, generando delle forme di encefalite, e il cuore, creando una pericardite o una miocardite.
“Ci sono bambini o persone, che magari non hanno mai fatto la vaccinazione e i loro anticorpi hanno fatto meno “ginnastica” contro questo virus”, aggiunge Bassetti, quindi non riconoscendolo come un virus, perché non l’hanno mai visto, sono meno performanti, meno forti.
Così facendo, il virus può dare sintomi più eclatanti. Non dimentichiamoci che in virus può provocare anche decessi indirettamente rappresentando la goccia che fa traboccare il vaso. L’influenza, in alcune situazioni particolari (soprattutto in persone molto anziane, che sono hanno già degli organi che non funzionano al massimo) può essere in qualche modo la ragione del decesso. Al momento, dunque, il numero dei decessi è sottostimato. L’importanza della vaccinazione è d’obbligo, non dimentichiamocelo.