“Che tipo di cancro è”. Eleonora Giorgi, il commento dell’oncologo sulle cure

Eleonora Giorgi è tornata in televisione, a Verissimo, per parlare della sua malattia. Una lotta, quella dell’attrice contro il tumore al pancreas, che va avanti da oltre dieci mesi: “Sto lottando con tutte le forze. Andrà tutto bene, ma se non dovesse andare bene saluto tutti…”, le sue parole in collegamento con Silvia Toffanin, che ha parlato con lei dallo studio di Verissimo.

Durante l’intervista Eleonora Giorgi ha confidato che la terapia non precede come sperato, che il tumore continua a espandersi e formare nuove metastasi: “Nei prossimi giorni mi sottoporrò a degli esami cruciali – ha spiegato al pubblico di Canale 5 –, le provette arriveranno in America”. La paura è quella di “andar via troppo presto” e di esser costretta a dire addio ai suoi amati figli e ai nipotini: “Scriverò una lettera a Gabriele (il bimbo di 2 anni nato dall’amore tra Paolo Ciavarro e Clizia Incorvaia, ndr) perché “è troppo piccolo, non mi ricorderà”.

Tumore Eleonora Giorgi, le parole delll’esperto

Silvia Toffanin e il pubblico, commossi, non hanno potuto non applaudire la sua forza e il suo coraggio. Anche quello di mostrare gli effetti della chemioterapia: “Avevo i capelli biondi più belli del cinema – ha scherzato Eleonora Giorgi mostrando il capo calvo– ma è così comodo non dover più essere costretta a lavarseli. Beati i maschi”. “Siamo fighe lo stesso, anche con la nostra testina pelata”, ha aggiunto ridendo.

L’attrice che quest’anno ha accompagnato all’altare i due figli, Andrea Rizzoli e Paolo Ciavarro, sta lottando contro un tumore al pancreas. Che, spiega all’Adnkronos Salute Massimo Di Maio, presidente eletto Aiom (Associazione italiana di oncologia medica) è “purtroppo il tumore del pancreas è più difficile da trattare, più resistente alla chemioterapia e risponde peggio ai trattamenti“.

“Il tumore al pancreas è una delle patologie che hanno fatto meno progressi in oncologia negli ultimi anni a differenza degli altri tumori, anche con metastasi, nei quali abbiamo riscontrato avanzamenti anche dal punto di vista della qualità di vita. Esistono trattamenti standard – assicura l’oncologo – ed è giusto che chi è eleggibile a questi trattamenti li faccia con la speranza di avere un beneficio. Ci sono vari schemi di chemioterapia di efficacia provata, per quanto modesta”.

Il paziente “può fare più linee di terapia. Gli obiettivi sono il controllo della malattia e il miglioramento dei sintomi e della qualità di vita. Obiettivi che noi oncologi non sempre riusciamo ad ottenere ma bisogna avere fiducia nelle terapia e nella ricerca” ha concluso.

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