La Germania chiude i confini agli immigrati. Forte imbarazzo a Bruxelles

Il trattato di Schengen sulla libera circolazione delle persone e la riduzione dei controlli alle frontiere è stato uno dei capisaldi della nascita dell’Unione Europea. Ma ora viene messo in discussione, visto che la Germania ha annunciato unilateralmente di voler operare una stretta sul traffico di migranti ai suoi confini. A partire dal prossimo lunedì.

TERRORISMO ISLAMICO E CRESCITA DEI SOVRANISTI

Complice la recrudescenza del terrorismo islamico, con la strage di Solingen e gli episodi di Monaco e di Linz, e le difficoltà interne – leggi l’impetuosa crescita dei partiti sovranisti di destra e di sinistra, in particolare AdF, che sui problemi legati all’immigrazione costruiscono una parte fondamentale della loro campagna politica. Ora il governo di Scholz, sotto pressione dopo i fatti recenti, ha inteso lanciare un segnale.

PER LA CDU “MISURE TROPPO TIMIDE”

E lo ha fatto con la prepotenza di chi, evidentemente, in Europa si sente un po’ padrone. Ora a Bruxelles regna un forte imbarazzo, mentre alcuni partner europei insorgono contro il provvedimento annunciato dall’esecutivo teutonico. Nonostante questo, il leader della Cdu Fredrich Merz ha abbandonato il tavolo di discussione con la maggioranza perché ritiene le misure proposte “troppo timide“.

Sta di fatto che dopo aver assunto una linea molto dura contro qualsiasi tentativo di Paesi, come l’Italia, che il problema della migrazione selvaggia lo hanno posto da tempo, i vertici Ue ora si trovano in una situazione difficile. Pressati anche dalle reazioni degli altri Paesi Ue al piano di chiusura di Scholz. L’Austria ha chiarito per prima che non accoglierà gli immigrati respinti alle frontiere tedesche.

LA POLONIA NON CI STA

Il Premier polacco Donald Tusk è furibondo e ha definito la mossa della Germania “inaccettabile“, annunciando consultazioni con gli altri leader europei. L’unico a schierarsi con Scholz è stato il leader della destra olandese Geert Wilders, che ha posto una domanda lecita: “Se la Germania può farlo“, si è chiesto, “perché noi non dovremmo? Per quanto mi riguarda, prima è, meglio è”.

UN FALLIMENTO PER LA GLOBALIZZAZIONE

Così, fra dumping contro i prodotti cinesi, problemi legati alla penetrazione di Cina e Russia in Africa per ottenere il monopolio di materie prime da utilizzare soprattutto in campo tecnologico, crisi dei mercati e timori di una nuova ondata di attentati legati al terrorismo islamico, la globalizzazione selvaggia si sta avvitando su se stessa e mostra tutti i suoi limiti. Mettendo in luce la miopia di chi l’ha voluta accelerare a tutti i costi, senza pensare alle conseguenze.

TIMORE DI PERDERE IN BRANDEBURGO

In Germania, in ogni caso, Scholz ha deciso di blindare i confini proprio alla vigilia delle elezioni in Brandeburgo, da 30 anni feudo della Spd, il partito socialista tedesco. Nel timore che il tracollo registrato in Turingia e in Sassonia possa ripetersi anche in un territorio tradizionalmente amico. Oltretutto a favore dell’AfD, l’estrema destra ormai diventata un incubo per i partiti tradizionali, che primeggia nei sondaggi nonostante le accuse di simpatie neo naziste.

Dopo aver respinto 35mila migranti nel 2023 e altri 24mila nei primi mesi del 2024, ma solo perché non avevano fatto richiesta d’asilo, ora Scholz intende chiudere le porte anche ai “dublinanti”, cioè a quegli immigrati che si spostano in Germania dopo avere inizialmente chiesto asilo in altri Paesi europei. Secondo il piano della ministra dell’Interno Nancy Faeser, dovrebbero essere respinti e rispediti nei Paesi europei da cui provengono. Una soluzione che porterà inevitabilmente a una levata di scudi da parte dei partner dell’Unione. A cominciare dall’Italia.

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