“Servono indagini”. Colpo di scena su Amadeus al Nove: la denuncia del Codacons

Rischia di non iniziare nel migliore dei modi l’avventura di Amadeu sul canale Nove. Infatti, è stata invocata l’apertura di un’indagine su di lui a causa del nuovo programma che presenterà dalle prossime settimane. E a puntare il dito contro il conduttore è stato il Codacons, che ha deciso di scrivere all’agenzia di stampa giornalistica AdnKronos per denunciare un fatto.

Non sappiamo come la prenderà Amadeus e se vorrà rispondere a queste polemiche, dopo il suo approdo sul canale Nove e la volontà del Codacons di far aprire un’indagine sul nuovo programma. C’è una spiegazione ben precisa da parte dell’associazione dei consumatori, che ha tirato in ballo anche la Rai, che avrebbe secondo loro dei diritti da far valere.

Amadeus sul Nove col nuovo programma: Codacons invoca indagine

Tutto è nato dopo la presentazione ufficiale di Amadeus del nuovo programma, che andrà in onda dal 22 settembre sul Nove, e che è la riproposizione de I Soliti Ignoti che si chiamerà Chissà chi è. Il Codacons “sollecita la Corte dei Conti ad aprire una indagine per possibili danni erariali. Vogliamo capire se sia legittimo che un conduttore, in questo caso Amadeus, porti con se su un’altra rete televisiva un format di cui la Rai sembrerebbe detenere la proprietà già dal 1991“.

All’AdnKronos l’associazione dei consumatori ha aggiunto: “Il quiz tv fu ideato e presentato alla rete da Gianni Ippoliti, come riportato da diversi articoli di stampa dell’epoca. Il passaggio di un format che caratterizzava da anni il palinsesto Rai in favore di una rete privata danneggia sia i cittadini, privandoli come telespettatori Rai di una trasmissione molto seguita, sia la rete di Stato”.

Infine, il presidente Rienzi del Codacons ha concluso dicendo: “Non potrà contare sugli introiti pubblicitari garantiti dal programma. Una vicenda francamente incomprensibile e per la quale chiediamo l’intervento della Corte dei Conti affinché verifichi eventuali danni erariali, considerato che la rete è finanziata da cittadini attraverso il canone“.

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