Michelle morta in Smart, la verità su come è morta: “Usata come un airbag umano”

Anna Boscaglia, la madre di Michelle Volpe, la bambina di 8 anni morta domenica scorsa in un tragico incidente stradale, non sta collaborando con gli investigatori. La donna è attualmente indagata per omicidio stradale in seguito all’incidente che ha coinvolto la Smart Fortwo su cui viaggiavano in quattro: oltre a Michelle, c’erano Anna, il suo compagno Francesco D’Alterio, appena scarcerato e senza patente, e la figlia maggiore della donna.

Anna Boscaglia, come il compagno D’Alterio che è stato arrestato, ha scelto di non rispondere alle domande degli inquirenti. Inoltre, non si è presentata all’ospedale di Pozzuoli per la valutazione delle sue condizioni e per le cure necessarie alle gravi lesioni al volto riportate durante l’incidente. Questa mancata collaborazione sta complicando ulteriormente il lavoro degli investigatori, che stanno cercando di ricostruire esattamente cosa sia accaduto.

L’incidente è avvenuto alle prime luci dell’alba sulla via Domitiana. Le circostanze che hanno portato al ribaltamento dell’auto sono ancora sotto indagine, ma tra le cause si ipotizzano la velocità sostenuta, il fondo stradale reso viscido dall’umidità della notte e un sottile strato di fango. Gli investigatori sospettano anche che, durante l’incidente, la piccola Michelle possa essere stata schiacciata dal peso della madre, che la stava tenendo in braccio senza cintura di sicurezza, circostanza che potrebbe aver salvato la vita ad Anna Boscaglia mentre la bambina è rimasta tragicamente intrappolata tra le lamiere, perdendo la vita sul colpo.

La sorella maggiore di Michelle, di sedici anni, è rimasta ferita e attualmente si trova in ospedale per curare le fratture riportate, mentre la madre è sotto osservazione. Francesco D’Alterio, che ha riportato solo lievi graffi, è stato sottoposto ai test per l’alcol e le droghe. Gli inquirenti si aspettano da lui risposte chiare sulle numerose irregolarità riscontrate, tra cui la mancanza di patente e assicurazione, e sul motivo per cui ha scelto di mettersi alla guida in quelle condizioni, mettendo a rischio la vita degli altri passeggeri.

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