“Questo è troppo”. Morgan choc, torna sui social e scoppia il finimondo. Anche i suoi fan lo abbandonano

Lo sfogo di Morgan: il post sui social, le polemiche e i commenti (negativi) – Morgan continua a far discutere. Negli ultimi giorni il famoso cantautore è finito al centro delle polemiche dopo essere stato accusato di stalking da Angelica Schiatti. Accuse e controaccuse, è intervenuta anche Emma Marrone che ha attaccato l’artista milanese. E quest’ultimo si è ‘vendicato’ pubblicando una canzone in cui si prende gioco della collega. Ma non è finita.

Già qualche giorno fa Morgan aveva scritto: “Oggi piacciono i mostri se il mostro fossi io vi piacerei. Io non vi piaccio perché gli angeli non piacciono ai mostri. Gli angeli stiano con me”. Adesso, invece, ha giocato, per così dire, la carta della vittima. Ma a quanto pare il suo tentativo non è andato a buon fine. In tanti hanno criticato il suo sfogo, affidato ad un post sul suo profilo Instagram.

Lo sfogo di Morgan sui social: “Le persone non si possono torturare”

“Non è normale disprezzare l’essere umano – scrive Morgan – Le persone non si possono torturare, maltrattare, privare della dignità civile. Quando un individuo è aggredito e violentemente pestato da una folla invasata, si interviene affinché gli aggressori smettano. Non si fa come state facendo voi, specialmente se avviene nella pubblica piazza, come nel mio caso. Questo che sto subendo io vi coalizza contro di me piuttosto che muovervi in mia difesa? Perché mi insultate? Perché mi avete tolto il lavoro? Perché mi avete annullato, zittito, disprezzato e fortemente brutalizzato in massa? Non è una cosa accettabile”.

Morgan, il post sui social genera polemiche e commenti aspri

E ancora: “Molti mi odiano senza sapere nulla di me, perché io sono una persona diversa, tutto qui. Ma non un artista, e una persona. Non è un’epoca in cui la diversità è tutelata? Quello che chiamate ‘inclusione’ è una burla? L’Italia si sta dimostrando socialmente squilibrata, non solo incivile ma pericolosa, incosciente. Assistere con sadismo allo spettacolo pubblico della privazione dei diritti inviolabili (il lavoro, l’innocenza, il trattamento equo, i meriti, la libertà di parola e di espressione di un individuo) è mostruoso”.

Poi le parole che stanno alzando un polverone: “Devo essere gay per avere rispetto? Devo essere donna? Devo essere straniero? Non basta che sia un essere umano e un cittadino? Siete totalmente fuori strada, gli intellettuali dove sono? Gli artisti dove sono? È troppo grave, squallido, permettere la privazione dei diritti umani per qualunque individuo, non importa chi io sia – conclude –  sono un essere stravagante, sono infatti un creativo, ma questo non consente di violentarmi, insultarmi, denudarmi, derubarmi, calpestarmi, devastarmi. E lasciarmi in mezzo alla strada, tumefatto e sanguinante. È folle, siete mancanti, È indegno”.

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