“Meloni non si fida più di Forza Italia”. E nemmeno dei Berlusconi. I dubbi sulle mosse di Tajani

A gettare il sasso è Tommaso Ciriaco in un articolo pubblicato su Repubblica. Che poi è il quotidiano che ha ricevuto da Antonio Tajani un progetto che sia Meloni, sia Salvini non vorrebbero nemmeno discutere: quello sullo Ius Scholae. Presentato in modo tattico, secondo molti, dal leader di Forza Italia in un momento in cui i rapporti all’interno della maggioranza sono già abbastanza tesi. E non per colpa di Giorgia, ma dei suoi alleati, che appaiono sempre più lontani e litigiosi. La nostra Premier aveva chiesto a Tajani, durante una telefonata a tre alla quale partecipava anche Salvini, di non presentare il progetto e di smetterla di tirare la corda. Sì, perché una proposta simile in questo momento sembra quasi un ricatto, o un modo di assumere una posizione mediana fra Destra e Sinistra, fra FdI e Pd, che porrebbe Forza Italia a metà del guado, pronta a saltare sull’altra sponda del fiume politico se gli equilibri dovessero cambiare. Un progetto che potrebbe avere come sponsor Marina e Piersilvio Berlusconi.

“Il timore di uno sganciamento di Forza Italia, l’unico partito di governo che fa parte della maggioranza Ursula in Europa“, scrive Ciriaco, “si incrocia con l’ostilità verso i fratelli Berlusconi. Così, parte l’ordine di ignorare Tajani”. Nonostante questo, sottolinea il giornalista di Repubblica, “Meloni è preoccupata. Sa che la situazione potrà soltanto peggiorare. Salvini teme il Generale Vannacci e non può tacere. E infatti, a metà pomeriggio, il Governo si squarcia con il siluro di Piantedosi. Se il Ministro dell’Interno propone di cambiare le regole per diventare italiani, Meloni non può far finta di nulla“. Oltretutto il progetto di Forza Italia somiglia a quello che la stessa Premier aveva sostenuto due anni fa, quindi fatica a opporsi. Ma è in difficoltà soprattutto per l’incombere del progetto politico di Vannacci. “Meloni è bloccata”, sostiene Ciriaco. “Nessun nemico a destra resta l’ossessione. Ne deve fare dunque una questione di forma e di priorità”. L’attivismo di Forza Italia preoccupa il Presidente del Consiglio, che pure con Tajani ha un ottimo rapporto. Teme l’influenza dei Berlusconi e anche che “i poteri forti si stiano muovendo per rovesciare l’esecutivo“.

Secondo Repubblica, i sospetti su un possibile riposizionamento di Forza Italia sono concreti. Prima l”intervista di Marina Berlusconi sui diritti, poi la presa di posizione di settori sempre più larghi del partito, infine l’uscita di Tajani che ha indicato il target di Forza Italia “tra Meloni e Schlein“. Giorgia non vuole che FI diventi una sorta di ponte tra le due coalizioni. Anche perché questa ambiguità sembra un tentativo degli azzurri di tenersi aperta una porta per il futuro, in caso che l’esecutivo andasse in crisi e cambiassero gli scenari. In questo senso vengono viste le aperture del partito fondato da Silvio Berlusconi ad alcune proposte di Pd e 5Stelle. Che deriverebbero dall’interesse di Tajani e dei suoi per l‘area cattolica degli elettori. Un interesse che avrebbe fondamento nei sondaggi riservati in mano ai forzisti. Lo Ius Scholae, in particolare, non è gradito agli elettori di destra, mentre sembra incontrare il favore dei cattolici. “E’ proprio quello il prossimo bersaglio di Tajani”, conclude Repubblica. “Lo stesso mondo di cui parla Piantedosi dal palco del Meeting”, scrive Ciriaco. “Il ministro dell’Interno due vite fa era il Prefetto di Bologna, dove il cattolicesimo democratico considera l’inclusione una priorità. Il segnale è chiaro“.

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