Maria Rosaria Omaggio, l’ultima rivelazione prima della morte stringe il cuore

La grande attrice italiana Maria Rosaria Omaggio è deceduta oggi, lunedì 1 luglio 2024, all’età di 67 anni dopo una lunga malattia. Meno di un mese prima della sua morte, l’attrice aveva rilasciato un’intervista in cui ripercorreva successi e rimpianti della sua vita professionale e privata. Proprio tra quelle righe, compare una rivelazione dolorosa che stringe il cuore di fan e lettori.

Omaggio, attrice
Maria Rosaria Omaggio morte

Maria Rosaria Omaggio, una carriera a tutto tondo

Maria Rosaria Omaggio, nata a Napoli ma residente a Roma da tempo, lascia in eredità al mondo dello spettacolo una carriera lunga cinquant’anni. Durante questo periodo così fruttuoso, l’attrice si è cimentata in tantissimi ruoli spaziando tra televisione, cinema, radio e la scrittura di libri. Tra le sue esperienze più significative, ricordiamo l’interpretazione di Oriana Fallaci nel film “Walesa – L’uomo della speranza” di Andrzej Wajda. Proprio questa esperienza è stata una di quelle trattate in una recente intervista al Corriere della Sera che l’aveva incontrata lo scorso 7 giugno.

Maria Rosaria Omaggio aveva rivelato ai microfoni del giornale che fu proprio la Fallaci a suggerire il suo nome a Wajda, ritenendo che tra le due donne ci fosse una certa somiglianza. “Oriana Fallaci gli aveva parlato di me, riteneva che le assomigliassi. E Wajda me la fece interpretare: nel film sono la giornalista che intervista il leader di Solidarnosc”. Nella stessa intervista, poi, c’è stato anche modo di parlare degli aspetti della vita privata dell’artista, per vocazione così dedita al lavoro.

Maria Rosaria Omaggio morte

Vita privata di Maria Rosaria Omaggio

Maria Rosaria Omaggio ha avuto quattro compagni nel corso della sua vita, ma solo uno è diventato suo marito. “Ho sposato solo il primo, Salvatore Vanacore, impresario dello spettacolo conosciuto a Canzonissima. Siamo rimasti insieme per 14 anni. Le altre sono state convivenze”. Storie comunque intense, ma che sono arrivate tutte al capolinea. Riguardo alla durata, Omaggio aveva ammesso di non ricordare bene. “Dai 4 ai 7 anni, credo. Sono per la qualità, non per la quantità (…) Ciò che loro sono stati continuano a essere. Ora vivo sola. Da quando, non lo so”. Un atteggiamento che metteva in luce, almeno per occhi esterni, un bisogno estremo di indipendenza che mal si coniugava con relazioni stabili di “vecchio stampo”. “A un uomo piace molto che la sua donna sia dipendente. Io non lo ero”, aveva spiegato Omaggio al Corriere. Nell’intervista, emerge però un rimpianto, forse il più grande, che ha segnato la vita dell’attrice e che l’ha accompagnata fino alla fine.

Maria Rosaria Omaggio

Il grande rimpianto dell’attrice: la rivelazione prima della morte

Maria Rosaria Omaggio non ha avuto figli da nessuna delle sue relazioni. Interrogata sull’argomento dal Corriere, che l’aveva intervistata un mese prima della sua morte, l’attrice aveva rivelato che la cosa è per lei motivo di dolore e rimpianto. “Mi manca moltissimo. Ho fatto di tutto per rimanere incinta, incluso un intervento all’utero. – aveva raccontato al Corriere agli inizi di giugno – A 25 anni persi la mamma. Mi restava Antonio, il mio fratello maggiore, medico, ma di recente se n’è andato per un linfoma. Oggi ho solo un nipote di 46 anni e il ruolo di “goodwill ambassador” per i bimbi dell’Unicef”.

Per placare il dolore di non essere diventata mamma, Omaggio aveva deciso di dedicare le sue energie per cause benefiche, dando supporto proprio alla nota associazione che aiuta i bambini di tutto il mondo. “Uso un’espressione inadeguata, che però rende l’idea: un figlio è un’assicurazione affettiva. Speri che ti voglia bene, no? Il richiamo del sangue conta. La famiglia si sente, esiste, vibra”.

A quel punto sorge spontaneo chiedersi se sia stata la carriera in qualche modo a impedire all’attrice di realizzare il suo sogno materno. Forse se avesse abbandonato? “Non serviva. – ha risposto con decisione l’attrice . Sarei riuscita a sostenere entrambi i ruoli. Ma non da sola. Senza l’aiuto dell’altro, non ce la fai”. Una conclusione che l’ha portata ad escludere altre pratiche: “No, no. Non voglio nulla a tutti i costi, tantomeno un figlio. Lei avrebbe accettato di diventare padre ricorrendo a un donatore? Non lo avrei fatto neppure con un ovulo mio e il seme del mio uomo”. 

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