Natisone, completata la perizia sul cellulare di Patrizia: si scopre tutta la verità

Natisone, completata la perizia sul cellulare di Patrizia: si scopre tutta la verità – Completata la perizia sul cellulare di Patrizia Cormos, un “accertamento tecnico necessario per evitare il possibile deperimento e la sua inutilizzabilità in caso di processo”, come scrive «Il Messaggero». Il telefono della giovane deceduta lo scorso 31 maggio a seguito della piena del Natisone, lo ricordiamo, è stato il solo elemento ritrovato durante le operazioni di ricerche. 

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Natisone, completata la perizia sul cellulare di Patrizia: si scopre tutta la verità

Il cellulare di Patrizia Cormos può essere decisivo per ricostruire al meglio l’intervallo di tempo che va dalla prima richiesta d’aiuto della ragazza rimasta uccisa dalla piena del Natisone all’arrivo dei soccorsi. La giovane ha fatto la prima telefonata al Due 112 alle 13.29. Una conversazione brevissima, di pochi secondi.

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Tragedia del Natisone: completata la perizia sul cellulare di Patrizia Cormos

La perizia sul cellulare di Patrizia Cormos è stata ultimata ieri, venerdì 21 giugno 2024. Nel laboratorio di informatica forense di Udine erano presenti, oltre ai periti incaricati, la madre di Patrizia, la sorella di Bianca e Petru Radu, il fratello di Cristian, ultimo disperso della tragedia del Natisone su cui restano aperte le ricerche ormai al ventiduesimo giorno. Un accertamento quello dell’analisi dello smartphone disposto dalla Procura su richiesta del pubblico ministero Letizia Puppa che sta seguendo il fascicolo d’inchiesta aperto per omicidio colposo, che per ora è carico di ignoti. 

Natisone, completata la perizia sul cellulare di Patrizia Cormos: le parole dell’avvocato Laghi

Cosa significa nel concreto che è stata completata la perizia sul cellulare di Patrizia Cormos? Lo chiarisce “Il Messaggero”: “Materialmente è stata eseguita la copia forense di tutto quello che c’era all’interno del telefono. Il materiale raccolto sarà poi trasferito in un supporto informatico consegnato ai Carabinieri che lo affideranno alla Procura per fare le verifiche”. L’avvocato Gaetano Laghi, che assiste la figlia Molnar ha detto: «Non c’è nessuna visibilità al momento di quello che c’è dentro. Abbiamo solo controllato che questa operazione di apertura del reperto e trasferimento dei dati venisse fatta in maniera corretta, come è stato». 

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Quali sono i due punti da chiarire

L’operazione è stata svolta alla presenza del consulente di parte Roberto Di Donato e, per la pubblica accusa, Roberto Capone. Due sono i punti su cui far luce: gli orari e il numero di telefonate effettuate al 112. Stando alle informazioni emerse finora, quattro sarebbero state le chiamate partite dal cellulare della ragazza. «Dal telefonino avranno la prova per poterli confrontare se hanno fatto foto, messaggi e telefonate. Incroceranno i dati, verificheranno se qualcuno è partito in ritardo e perché», ha asserito l’avvocato Laghi. «I miei dati essenziali sono quelli di quando hanno fatto le chiamate al soccorso», ha concluso il legale.

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