Dispersi nel Natisone, ci sono poche speranze: cosa si sa per ora

La speranza si è affievolita e sale l’apprensione per i tre ragazzi dispersi dopo essere stati trascinati dalla corrente del fiume Natisone in piena lo scorso 31 maggio. Dopo due notti le possibilità di ritrovare i tre giovani vivi si stanno assottigliando. Cosa sappiamo finora. (Continua a leggere dopo la foto…)

Continuano le ricerche nel Natisone

Riprendono le ricerche dei tre dispersi nel Natisone

Anche questa mattina, 2 giugno 2024, le ricerche sono riprese, ma le speranze dei soccorritori di riuscire a trovare in tempo i tre ragazzi sono molto basse. Il primo allarme sulla situazione di difficoltà dei giovani era stato dato il 31 maggio, verso le ore 13.30. Nella zona interessata dalle ricerche si trovano il Corpo nazionale dei vigili del fuoco con 40 esperti tra sommozzatori, soccorritori fluviali giunti da tutti i comandi della regione, dronisti, topografi, speleo team e l’elicottero del reparto volo di Venezia. Per i soccorritori è stata istituita una Unità di Comando Locale per il coordinamento sul posto dell’intervento. Oltre a queste forze sono accorsi sul luogo anche numerosi volontari della Protezione civile(Continua a leggere dopo la foto…)

Ragazzi dispersi nel Natisone, il cellulare di uno di loro agganciato da una cella

I timori si fanno più consistenti: cala la speranza

Purtroppo, per il momento non ci sono rivolti nella vicenda che sta tenendo con il fiato sospeso l’Italia. Lo schieramento di mezzi e soccorsi sta setacciando la forra di Premariacco in direzione Paderno alla disperata ricerca dei tre ventenni. I timori sono legati sia al passare delle ore che al tratto di fiume in questione. Il Natisone, come è noto, raggiunge fino a 15 metri di profondità leggermente più a valle e il suo corso è caratterizzato da correnti e mulinelli capaci di trascinare sul fondo e far rimanere impigliati tra i massi della forra.

Secondo quanto riportato da Tsp, sul luogo, a supporto delle famiglie dei tre ragazzi dispersi nel Natisone, sarebbe presente anche una psicologa della Protezione civile Friuli Venezia Giulia. L’obbiettivo della professionista è quello di aiutare i familiari di Cristian, Patrizia e Bianca a gestire queste lunghe ore drammatiche di ricerca.

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