Giuseppe Cruciani, interrotto il suo spettacolo in teatro: “Mi ha salvato Vannacci”

Martedì sera, a Torino, il giornalista e conduttore de La Zanzara, Giuseppe Cruciani, si stava esibendo nel suo spettacolo teatrale ‘Via Crux’, quando due giovani attiviste ambientaliste di Ultima generazione sono salite sul palco interrompendolo. Dopo diversi minuti di concitazione, finalmente le contestatrici se ne sono andate tra l’esultanza del pubblico presente. Ora Cruciani racconta cosa è accaduto. Il ruolo del generale Roberto Vannacci nella vicenda.

La versione di Giuseppe Cruciani sullo spettacolo interrotto

“Avevo iniziato da un paio di minuti quella parte dello spettacolo dedicata alle follie green. – racconta Cruciani a Il Giornale – Da una zona centrale della platea si alzano due ragazze, più una reporter col telefonino, con uno striscione in mano, e iniziano a gridare le solite frasi, che neppure si sentivano bene. Si sono avvicinate, sono salite sul palco, hanno srotolato uno striscione. Poi hanno iniziato a parlare ma non si capiva nulla. Una di loro era Myriam Falco, un’attivista nota, che tra l’altro aveva una sua clip che fa parte del mio spettacolo. Non ho capito bene se protestasse anche contro se stessa”.

L’arrivo del generale Vannacci

“Io ho fatto notare che non si capiva niente di quello che dicevano e mi sono offerto di dirle io le cose che volevano dire, perché tanto le conosco, e siccome sono più bravo di loro le potevo dire meglio. – prosegue il giornalista – A un certo punto sono scese e si sono sedute per terra. Io ho provato a ripartire con lo spettacolo. Ma loro continuavano a gridare. Questa sceneggiata è durata circa venti minuti. A un certo punto ho fatto chiamare i carabinieri, ma prima di loro è arrivato Roberto Vannacci che avevo invitato visto che anche lui si trovava a Torino. Dopo un po’ sono uscite, nel tripudio generale”.

“Certo che la protesta è legittima. Ognuno può esprimere le sue opinioni. E loro hanno tutti i mezzi per farlo. Gli si dà spazio in televisione, sui giornali, ci sono i social. Io dico: una volta gli ambientalisti non avevano mica tutte queste opportunità di esprimersi. E allora? Allora non gli basta più. Loro vogliono scioccare. Vogliono impedire. Impedire agli altri di dire le cose: a Molinari, a Parenzo, a Capezzone. Loro pensano che sia legittimo. Sono una piccola setta di estremisti privilegiati perché vivono in occidente. Come i figli dei ricchi che nascono nella bambagia ma rifiutano di accettare quello che sono”, conclude Cruciani.

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