Lutto nel calcio italiano, l’ex giocatore morto nell’incendio divampato nella sua abitazione
La casa del famoso calciatore italiano va a fuoco: morto. La terribile vicenda ha lasciato di sasso il mondo del calcio italiano. Il bilancio del dramma, accaduto in un’abitazione di Valmadonna, frazione di Alessandria, è di un morto e due feriti. Poco dopo aver saputo della morte dell’ex calciatore, tantissimi amici e tifosi si sono ritrovati sui social per ricordare la figura del famoso difensore. “Indossare i nostri colori non è da tutti, lo sappiamo. Tu ne sei stato ampiamente degno. Ciao Lele”, si legge sulla pagina Facebook ufficiale dell’Alessandria Calcio.
Parliamo di Emanuele Panizza, 58 anni, ex difensore dell’Alessandria Calcio, anche conosciuti come i ‘Grigi’, che hanno militato nel campionato C2 tra il 1983 al 1988. L’uomo e sportivo era molto conosciuto nel suo luogo di nascita e tutti lo ricordano con il suo diminutivi: ‘Lele’. Il dramma domenica 17 marzo, nel rogo anche altre due persone sono rimaste ferite, precisamente intossicate e sono state portate d’urgenza in ospedale.
La casa del famoso calciatore italiano va a fuoco: morto
Da quello che riporta la Stampa tuttavia, non sarebbero in pericolo di vita. Ovviamente sul posto sono immediatamente intervenuti i pompieri e successivamente anche i carabinieri e i paramedici del 118. Lele Panizza aveva anche giocato tra serie D ed Eccellenza con il Derthona e con la Valenzana, tra il ‘96 e il 2001, ultimo anno per lui nei campionati agonistici. Il giornalista Mauro Bavastri ricorda così Emanuele Panizza: “Generoso in campo, l’amore per i Grigi. Il fato se lo è portato via a soli 57 anni per le conseguenze di un incendio nella sua abitazione a Valmadonna”.
E ancora: “Si tratta di Emanuele Panizza, per tutti ‘Lele’. Classe 1966, nato calcisticamente nelle giovanili dell’Alessandria, aveva raggiunto la prima squadra a 17 anni esordendo in Alessandria-Carbonia (1-0) nella stagione di C2 1983/1984 con Natalino Fossati allenatore. In quel campionato collezionò 3 presenze, un anno fermo poi 9 nell’ ‘85/’86. La prima squadra gli sorrise nelle successive due stagioni dove giocò con continuità: 36 gettoni nell’ ‘86/’87 e 27 l’anno dopo”.
Conclude il giornalista: “Complessivamente vesti 75 volte la casacca Grigia che lui amava tanto e che sognava da ragazzo. Difensore roccioso, riconoscibile per la rossa capigliatura, seguito sempre dai tanti amici che condividevano con lui la gioventù, riuscì anche a levarsi la gioia del gol seguita da un lungo pianto. Era il 10 aprile 1988 e Panizza aprì le marcature del 3 a 0 inflitto dall’Alessandria al Giorgione (le altre reti furono realizzate da Mastini e Carnio) […] Una fetta di storia Grigia che se ne va, un Grigio vero, uno di noi”.