VA AL SUPERMERCATO PER FARE ACQUISTI E VIENE UMILIATO DALLA CASSIERA
Ci sono storie davvero sconcertanti; storie che farebbero venire la pelle d’oca a molta gente, anche se, ormai, nulla ci stupisce più di tanto dato che la crudeltà umana e l’assenza di rispetto sono all’ordine del giorno.
Tra simili ci si dovrebbe aiutare, sostenere, rispettare ma questi sono concetti che o si hanno o no. Chi ne paga le spese è chi si trova al cospetto di questi individui senza un briciolo di cuore.
E’ questione di sensibilità, di delicatezza, nel modo di porsi, specie in chi è in una condizione di evidente fragilità. Ma anche questa, purtroppo, è cosa nota. Sono i fragili le vittime predilette di chi non sa come spendere il proprio tempo, se non umiliando.
Si può essere fragili in quanto piccoli, affetti da disabilità fisiche e psichiche, anziani, ma nessuno può e deve arrogarsi il diritto di calpestare questa gente sistematicamente.
Quanto sto per raccontarvi è il drammatico episodio che ha visto protagonista un ragazzo 22enne del Sud Italia.
La mamma di Federico, un giovane ragazzo originario di Reggio Calabria, ha scelto di raccontare, seppur fortemente provata, quanto è accaduto al suo adorato figlio, affetto da distrofia muscolare di Duchenne, una malattia rara ereditaria che sovverte progressivamente la struttura del muscolo.
I muscoli dei pazienti affetti da questa patologia appaiono degenerati e, progressivamente, si giunge alla perdita delle normali funzionalità motorie. La donna, in una lettera, dopo essersi presentata, ha deciso di parlare apertamente di uno spiacevole episodio riguardante proprio il suo Federico. Come ogni pomeriggio, lo ha incoraggiato a recarsi in un supermercato, per effettuare degli acquisti per la famiglia.
Non da solo, per ovvie ragioni, avendo un’invalidità del 100 % legata alla sua patologia, ma in compagnia di un’amico. La donna ha rivelato che, in ogni caso, lei rimane sempre nei paraggi in caso di bisogno, e che il suo reale obiettivo è quello di rendere il figlio, nonostante la grave disabilità che lo ha colpito, fiducioso dei suoi mezzi, al fine di rafforzarne l’autostima. Nel recarsi alla casa, è accaduto un qualcosa che lascerebbe chiunque di sasso. Il cassiere ha chiesto a Federico, incurante di tutti i presenti, di fargli verificare cosa avesse nello zainetto che porta attaccato dietro la carrozzina, in cui custodisce oggetti personali che gli risulterebbe impossibile tenere nelle tasche dei pantaloni.
Il 22enne ha chiesto all’amico di porgere lo zainetto al cassiere e dal controllo non è emerso nulla di rubato. A quel punto, il ragazzo ha chiesto al cassiere se era solito controllare tutti gli zaini dei clienti in cosa e si è sentito rispondere di no. Insomma, solo lui aveva ricevuto quello sconcertante trattamento. Ovviamente questo ha avuto delle conseguente devastanti su Federico che si rifiuta di rimettere piede nel supermercato, per fare la spesa da solo, oltre ad aver avuto un peggioramento dell’autostima. Tutti i passi in avanti che i genitori gli hanno sempre fatto fare, per colpa di quel cassiere, sono stati vanificati.
Una lunga lettera di sfogo; una lettera sofferta, quella di questa madre che non si capacita del trattamento discriminatorio e offensivo riservato alle persone con disabilità. Per il ciclo “oltre al danno, anche la beffa”, nel momento in cui suo marito è andato a parlare col direttore del supermercato, quest’ultimo ha sminuito l’accaduto, difendendo il suo dipendente. La società che gestisce il supermercato in cui si è verificato il terribile episodio, ha parlato di “ rigide procedure di controllo che i dipendenti sono obbligati a rispettare e ad eseguire al fine di tutelare il patrimonio aziendale gestito dallo Stato”, ritenendo che il” dipendente abbia adottato un atteggiamento più che rispettoso nei riguardi del signor Federico”, e che “Le procedure di controllo sono attivate in presenza di clienti che accedono al punto vendita con zaini e borse ingombranti”.
La stessa società ha proseguito dicendo che: ” il ragazzo è stato preventivamente informato della procedura e che al momento della richiesta ha accettato serenamente di seguire le istruzioni invitando egli stesso il suo accompagnatore ad aprire lo zainetto”, ribandendo che “non è stato posto in essere nessun atteggiamento discriminatorio ed offensivo in particolar modo verso soggetti diversamente abili”.