“Purtroppo è lui”. Il conduttore tv trovato morto col fidanzato, erano scomparsi da giorni
Sono stati ritrovati senza vita il conduttore tv e il fidanzato scomparsi da una settimana. I corpi del 26enne e del compagno 29enne assistente di volo della compagnia Qantas, sono stati rinvenuti in una zona rurale fuori Sidney. La loro scomparsa aveva tenuto col fiato sospeso tutta l’Australia e fatto il giro del mondo. A quanto pare i due sono stati uccisi.
Accusato del duplice omicidio è l’agente di polizia Beau Lamarre-Condon, 28 anni ed ex blogger di celebrità. Il movente sarebbe di natura passionale. L’uomo, infatti, aveva avuto in passato una relazione con Jessie Baird e probabilmente non sopportava che lui fosse felice con un altro. È stato proprio lui a rivelare alle forze dell’ordine dove si trovassero i corpi dopo un primo momento in cui aveva rifiutato di collaborare.
Il ritrovamento degli averi macchiati di sangue, poi i corpi: cosa è succcesso
Secondo chi indaga sul duplice omicidio Jesse Baird e Luke Davies sarebbero stati uccisi lunedì nell’abitazione del giornalista nel centro di Sydney. Successivamente Beau ha messo i corpi dei due all’interno di borse da surf e poi si è allontanato dal centro della città. L’uomo ha deciso quindi di abbandonare i cadaveri in una zona di campagna a circa due ore dalla città, a Bungonia, nel New South Wales.
È proprio lì che la polizia, su indicazione dell’assassino, ha ritrovato i corpi senza vita di Jessie Baird e Luke Davies. I due erano stati visti insieme l’ultima volta il 19 febbraio scorso. Le speranze di ritrovarli vivi si sono notevolmente affievoliti quando alcuni loro averi sporchi di sangue sono stati rinvenuti in un container a Cronulla.
I test balistici hanno confermato che il proiettile ritrovato nel loro appartamento corrisponde agli stessi dati in dotazione alla polizia. I corpi del giornalista e dell’assistente di volo non sono stati ancora identificati. Per confermare la causa della morte verrà svolta un’autopsia. Intanto la polizia ha reso noto la natura “privata dei delitti. Non si tratta di crimine di odio gay”.