“Tumore più grave di quello che dicono”. Re Carlo, brutte voci da Londra sulla sua salute
La notizia che rimbalza da Londra è di quelle in grado di stravolgere equilibri e non solo. Riguarda re Carlo III ed il futuro della corona. Re Carlo, nelle settimane scorse, è stata operato per la rimozione di un cancro alla prostata. Un tumore, sembra, scoperto per caso durante esami routinari e sul quale i medici si erano espressi con la massima fiducia, supportati da cartelle cliniche e statistiche. Il tumore alla prostata cresce in genere lentamente, senza diffondersi al di fuori della ghiandola.
E presenta un tasso di sopravvivenza a 5 anni superiore al 95%. Esistono tuttavia anche forme più aggressive, nelle quali le cellule malate invadono rapidamente i tessuti circostanti e possono anche diffondersi ad altri organi. Buckingham Palace ha escluso la presenza di metastasi, e questo dovrebbe tranquillizzare tutti, ma le cose starebbero diversamente.
Re Carlo, la malattia più grave del previsto: poteri a William?
A rivelarlo sarebbero alcuni tabloid inglesi, a cominciare da Metro che spiega come: le condizioni di salute di re Carlo III siano in realtà “più pericolose di quanto siamo stati indotti a credere”. Condizioni che avrebbe spinto la Corona ad accelerare il passaggio di consegne. Passaggio di consegne che non riguarderà il principe ribelle Harry.
Ma solo William. Tom Quinn, autore ed esperto di cose reali, avrebbe dichiarato al Mirror che “Carlo è ben consapevole del fatto che William, in quanto futuro re, è al centro dei piani per la successione che stanno già partendo, già ora”. Nei fatti pare che quindi che la pianificazione dei protocolli per il passaggio di consegne al suo erede sarebbe già cominciata.
Dal re nessuna dichiarazione ufficiale. Continua a sottoporsi alle cure ogni settimana ma c’è un aspetto che proeccupa. Il re, nelle ultime immagini fornite, mentre svuota sacchi di lettere dei suoi sudditi che gli augurano una pronta guarigione, si è sforzato di essere sorridente, ma è apparso sempre più emaciato.