GIULIA IN OSPEDALE, VIENE DIMESSA E POCO DOPO PERDE LA VITA
Sono ore di grande cordoglio in Italia per la prematura scomparsa di Giulia, una bimba di appena 8 anni che ha perso la vita dopo essere stata dimessa dall’ospedale. Si sospetta si tratti dell’ennesimo caso di malasanità in Italia, una piaga che affligge da tempo il nostro Paese. Comprensibilmente scioccati i genitori della bambini, che ora vogliono vederci chiaro e chiedono giustizia.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la percentuale di casi di malasanità nell’Unione Europea varia dall’8% al 12% dei ricoveri, ma questi numeri oscillano tra i vari Paesi membri. In Italia, sebbene non vi siano dati definitivi, uno studio recente riporta oltre 320 mila casi di malasanità, con il 45% nel sud e nelle isole, il 23% nel centro e il restante 32% nel nord. Le zone con minori risorse strutturali e personale sanitario mostrano i numeri più alti.
I casi principali di malasanità includono interventi chirurgici errati (circa il 39% dei casi), diagnosi errate (circa il 21% dei casi), terapie sbagliate (circa l’11% dei casi) e gestione inappropriata dei parti (circa l’11% dei casi). Le infezioni ospedaliere contribuiscono significativamente, con circa 530 mila casi al giorno e oltre il 6% dei ricoveri in Italia, classificandoci come il Paese con la percentuale più alta tra i membri dell’UE. Queste infezioni causano circa 6.000 decessi annui e aumentano la degenza ospedaliera e le disabilità permanenti evitabili.
Per il momento si tratta solo di congetture, ma quello che è successo a Giulia potrebbe aggiungersi purtroppo a questa statistica. I genitori avevano deciso di portare la bimba in pronto soccorso per via di una febbre molto alta che le stava procurando anche dei conati di vomito e degli svenimenti.
Giunta in ospedale, Giulia è stata sottoposta a tutti gli accertamenti del caso. Tuttavia, i medici optano per le dimissioni, ma dopo poche ore il cuore della bambina ha smesso di battere. Cosa è accaduto alla povera Giulia? E’ di queste ore un importante aggiornamento sul caso.
Giulia non c’è più. Una febbre alta, un malanno molto comune tra i bambini durante la stagione invernale, se l’è portata via per sempre. Comprensibilmente scioccati i suoi genitori, che non accettano quello che è accaduto alla loro piccola. Ora intendono vederci chiaro, in quanto sono convinti che qualcosa non quadri in questa torbida vicenda.
E’ di pochi minuti fa un aggiornamento sul caso della piccola Giulia. I suoi genitori hanno appena depositato un esposto alla magistratura e chiedono che si indaghi su quanto accaduto quel maledetto 6 febbraio presso l’ospedale di Caserta. Quella notte Giulia era alle prese con la febbre a 40, che continuava a mantenersi molto alta nonostante l’antipiretico.
Ai carabinieri di San Prisco, i genitori hanno raccontato di aver deciso di portare la figlia presso l’ospedale di Caserta per via di questa febbre molto alta che le stava provocando vomito e svenimenti. Presa in cura dal personale medico, Giulia è stata sottoposta a una serie di controlli di routine in ospedale, tra i quali prelievi del sangue, misurazione della pressione e un esame cardiologico. Durante queste procedure, secondo quanto riferito dai genitori, la bambina ha perso conoscenza più volte e la febbre è rimasta sempre molto alta.
Nonostante ciò, alle 10.54 del mattino dello stesso 6 febbraio, è stata autorizzata alla dimissione con l’unico consiglio di sottoporsi a casa a un ecocardiogramma “Holter” per monitorare il cuore e la pressione per 24 ore. Secondo quanto riportato dai genitori, hanno insistito più volte affinché i medici ricoverassero la figlia, che era debilitata e sofferente, per approfondire le sue condizioni, ma i sanitari hanno ritenuto che non fosse necessario, poiché gli esami sarebbero risultati tutti negativi.
Nel pieno della notte del 7 febbraio la bambina ha iniziato, invece, a sentirsi nuovamente molto male, lamentando soprattutto dei forti dolori alle gambe. I genitori sono corsi nuovamente in ospedale, dove dopo i primi accertamenti, i medici hanno appurato questa volta la gravità dell’occasione e hanno optato per il trasferimento d’urgenza presso l’ospedale Monaldi di Napoli. Troppo tardi, però. Alle 19.50 del 7 febbraio, è stato dichiarato il decesso della bambina per ‘miocardite e insufficienza cardiorespiratoria‘.