“FACCIO L’AMORE 24 ORE AL GIORNO, NON MANGIO E NON DORMO PIÙ…”
Ognuno è libero di gestirsi l’intimità come meglio crede, con il proprio partner. C’è chi ha dei ritmi piuttosto tranquilli, chi, invece, è decisamente più focoso e passionale.
C’è chi non resiste alla tentazione di saltare addosso alla sua compagna e, invece, starebbe giorni o mesi senza farlo. Ci sono coppie che vanno avanti per inerzia e chi sperimenta ogni giorno cose diverse.
In amore tutto è concesso ma ci sono persone per cui il sesso è una dipendenza. In questo caso, come specifica il sito mypersonaltrainer.it, parliamo di ninfomania, ossia di una forma di ipersessualità femminile.
Si tratta di un disordine psicologico e comportamentale si manifesta con un‘accentuazione esagerata degli impulsi sessuali. Si tratta di una vera e propria dipendenza, che può essere paragonata a quella da alcol o da sostanze stupefacenti.
Per far capire quanto il disturbo sia invalidante, prendo in prestito il caso di una giovane donna che ha perfettamente descritto come si manifesta la ninfomania, spiegando a cosa, nella sua esperienza, è riconducibile.
“Bastava uno sguardo. Mentre ero tra i banchi del supermercato. O al bar, bevendo un espresso. Anche aspettando l’autobus e quando facevo benzina sono riuscita a beccare un uomo e a farmi portare a letto”. Già in questo si condensa la totale assenza di freni inibitori che spingono, chi soffre, a ricercare il rapporto fisico in qualsiasi posto si trovi in quel momento, quindi un parcheggio, in macchina, su una panchina del parco.
Non ha importanza se l’uomo sia bello, rutto, gentile o rude. L’importante è che scatti quella voglia incontrollabile di dare sesso, fregandosene di tutto e tutti. Una patologia talmente grave, nel caso in questione, che può essere paragonata alla dipendenza dal gioco che spinge il giocatore a tentare la fortuna, spendendo un sacco di soldi, convinto che la Dea bendata, prima o poi, bussi alla sua porta.
Dietro la ninfomania si nasconde una profonda sofferenza per cui bisognerebbe sfatare i pregiudizi e andarci decisamente cauti prima di tacciare qualcuna di essere una poco di buono, una facile, una leggera. “ Un uomo mi guardava e volevo andarci a letto. E lo facevo, sempre. Che fossero sconosciuti, o che si dichiarassero amici, per me era chiaro che si approfittavano della situazione: tutti erano ben disposti a possedermi e io non vedevo l’ora che lo facessero”. Continua così la lettera- confessione di questa giovane donna.
Ma da dove è nato tutto ciò? Bisogna scavare nel vissuto, prima di dare giudizi. Quando la donna che ha scritto questa lettera ha avuto la sua prima volta, all’età di 17 anni, il ragazzo che le ha tolto la verginità la considerava una facilotta. Una prima volta fredda, umiliante, inutile, la sua. Così per verificare sul campo che tutto in lei funzionasse, ha iniziato ad andare a letto con chi capitava, fino a che la patologia si è aggravata e l’ha resa insaziabile.
Ormai aveva sviluppato una fortissima dipendenza, senza provare piacere, che ha ricercato nell’autoerotismo. Ad oggi, però, la situazione non è cambiata, in quanto il fuoco che l’ha spinta a cercare ininterrottamente anche 7 uomini nello stesso giorno è implacabile. Di tempo ne è passato ma non è svanita la sua dipendenza. Per quella occorrono gli specialisti.