Residenza e tasse a Montecarlo: ecco perché Sinner non infrange nessuna regola
Il campione che ha fatto emozionare l’Italia intera, Jannik Sinner, ha scelto di vivere a Montecarlo, dove ha spostato la residenza fiscale. Una decisione, come ha spiegato lui stesso, presa per ragioni e opportunità di tipo professionale, alludendo a strutture altamente qualificate, alla qualità della quotidianità e del clima per allenarsi in condizioni ideali, al confronto con i migliori giocatori che lo aiuta nel processo di crescita e di maturazione tecnica oltre che emotiva. In buona sostanza, Sinner è una sorta di lavoratore autonomo italiano che vive all’estero, gioca rappresentando essenzialmente se stesso (se non quando fa parte della selezione azzurra), guadagna e versa quel che deve all’estero.
Sinner e la residenza a Montecarlo, la polemica
La polemica mediatica sul “campione nazionale che aggira le imposte dell’Erario” è sterile, perché Sinner non commette nulla di illecito. Pagare le tasse in un Paese diverso e in base a un regime più agevole rispetto a quello di nascita può far storcere un po’ il naso ma non è illegale, anche perché – come osservano alcuni esperti di finanza – L’esigenza di una tassazione ridotta diventa fondamentale per la gestione stessa della sua figura e dell’apparato che gli ruota intorno, a cominciare dallo staff: se all’estero trovano agevolazione in un sistema più leggero, in Italia per la complessità della burocrazia e della normativa rischierebbero addirittura di alimentare aggravi rispetto a quanto sarebbe giusto corrispondere.
La tassazione agevolata e più contenuta di Montecarlo, che non è più ritenuto un paradiso fiscale dall’Ocse, aiuta molto per tutto ciò che riguarda i guadagni non direttamente collegati ai premi vinti nei tornei disputati, che pure sono tassati nel Paese di residenza, come sponsorizzazioni, diritti d’immagine, marketing e investimenti di tipo finanziario e immobiliare. Nel Principato non ci sono obblighi erariali di natura patrimoniale né imposte sul reddito delle persone fisiche o delle società. Attenzione, però, questa condizione non vale per i montepremi che i tennisti riscuotono grazie alle vittorie nei tornei Atp e Slam perché sono soggetti anzitutto alla tassazione del Paese in cui vengono corrisposti”. (Continua a leggere dopo la foto)
Perché altri sportivi sono incorsi in sanzioni
Eppure ad altri sportivi è successo di incorrere in sanzioni, come Valentino Rossi. Ma questo – spiegano gli esperti – accade solo se lo Stato ha elementi abbastanza certi per provare che la sua residenza all’estero è solo fittizia mentre in realtà il centro della sua vita sociale, familiare, economica è in Italia. E non è il caso del tennista. Quanto alla tassazione dei premi vinti in giro per il mondo, bisogna sapere che il montepremi conquistato da Sinner vincendo gli Australian Open 2024 non è andato tutto nelle sue tasche. Una percentuale è stata già detratta in base alla tassazione vigente nel Paese. Sinner, dunque, non è un evasore né un fuorilegge.