L’INCREDIBILE STORIA DI UNA 29ENNE: “HO 3 BUCHI, TUTTI SI MERAVIGLIANO, OGNI VOLTA CHE LO FACCIO..”
Abbiamo l’uomo più tatuato al mondo, l’uomo alieno con una miriade di innesti sottocutanei, l’uomo che resta appeso in aria ad una corda solo attraverso dei piercing ai capezzoli.
Questi sono solo alcuni degli esempi di persone che, a occhio nudo, si differenziano dalla massa. Insomma, parliamo di differenze evidenti. C’è chi, invece, è diverso e ad occhio non si può capire il perché.
Parlo di storie incredibili, legate a condizioni rare o difficilmente diagnosticabili che, per certi versi, rappresentano dei veri e propri misteri per la scienza, proprio come il caso di cui vi sto per parlare.
La protagonista di questa vicenda è la 37enne Elizabeth Amoaa, originaria del Ghana. La sua è una lunga vicenda che è iniziata quando aveva 10 anni. A quell’età si è trasferita assieme alla sua famiglia in Francia, iniziando ad accusare dolori addominali sempre più forti che hanno portato i suoi genitori a rivolgersi in molti ospedali e centri specialistici allo scopo di ottenere una diagnosi e una cura. Il suo ciclo era molto doloroso e pesante, nonostante la sua giovanissima età.
Tra mestruazioni abbondanti e dolori atroci, non ha vissuto un’adolescenza spensierata come tutte le sue coetanee. Nel rivolgersi ai medici, questi la liquidavano con la prescrizione di integratori di ferro e multivitaminici, dicendo che soffriva di anemia. Ma bisognava andare a monte al problema. Un continuo peregrinare, il suo, alla ricerca della verità. Nel 2003, Elizabeth, dopo essersi trasferita dalla Francia al Regno Unito, è rimasta incinta, rivelando poi dei dettagli da far venire la pelle d’oca: “La mia gravidanza non è stata normale. I medici sospettavano una gravidanza extrauterina e, quando ci ripenso, credo che stessero guardando l’utero “sbagliato”, perché non riuscivano a spiegarsi il perché alcune volte non vedessero il bambino. Devo aver fatto quasi 15 ecografie durante la gravidanza”.
Nessun medico si accorta del suo problema. Eppure, degli indizi c’erano, in quanto la donna ha continuato ad avere il ciclo in gravidanza, ma anche in quel caso le perdite ematiche erano state associate a dei fibromi e alle basse difese immunitarie. Solo dopo il parto, è venuta fuori tutta la verità. Se sua figlia è sopravvissuta è solo perché si è formata nell’utero sano e non in quello con i fibromi.
Elizabeth, nel 2015, trasferitarsi temporaneamente in Germania assieme al marito e alla sua piccola, è riuscita finalmente a trovare una risposta alla sua sofferenza, durata più di 20 anni. I medici, dato che i dolori addominali e le perdite di sangue continuavano a rovinarle la vita, le hanno diagnosticato un doppio utero e una doppia vagina. Il suo è un caso di utero didelfo; una malformazione congenita dell’apparato genitale femminile dovuta ad anomalie nella formazioni dei genitali sin da quando la donna si trovava ancora nell’utero, ossia era un feto.
Si tratta di una malformazione che colpisce 1 donna su 3 mila. Oltre a questa, Elizabeth era affetta da endometriosi al quinto stadio. Dopo un aborto nel 2016, la protagonista ha creato una fondazione, la Speciallady Awareness, il cui fine è quello di informare il maggior numero possibile di donne sulle condizioni ginecologiche, sull’igiene mestruale e sulla salute riproduttiva. Elizabeth ce l’ha fatta e spera che molte altre donne possano trovare una soluzione ai loro problemi, anche grazie alla sua esperienza.