“Vergogna, toglietelo subito”. Polemica sul parroco per il presepe in chiesa: la scelta ‘arcobaleno’
Presepe con due mamme, infuria la polemica. Negli ultimi anni si è parlato molto della possibilità per due genitori dello stesso sesso di avere dei figli. Recentemente Papa Francesco è intervenuto riconoscendo il diritto al battesimo per i bambini di coppie omogenitoriali. Tuttavia le coppie di questo tipo non sono ancora equiparate a quelle sposate.
Il dibattito è acceso, ma l’iniziativa del prelato Vitaliano Della Sala, parroco della Chiesa SS. Pietro e Paolo in Capocastello di Mercogliano in provincia di Avellino ha creato un vero vespaio. Il sacerdote ha presentato su Facebook il suo particolare presepe inclusivo con il Bambinello e due mamme. La didascalia recita: “Tanti modi di essere famiglia: nulla è impossibile a Dio”. Numerose le reazioni e non tutte positive.
Pro Vita commenta: “Presepe con due mamme vergognoso e blasfemo”
L’associazione Pro Vita & Famiglia, che ha lanciato anche una petizione contro il presepe e invoca l’intervento del vescovo di Avellino Arturo Aiello, ha commentato: “È pericoloso, oltre che vergognoso e blasfemo, il presepe Lgbt allestito a Capocastello di Mercogliano, in provincia di Avellino, dove nella chiesa dei santi Pietro e Paolo il parroco, don Vitaliano Della Sala, ha inscenato la natività con due mamme”.
“Non solo contravviene a qualsiasi insegnamento della Chiesa, al Magistero, alla Dottrina e al Catechismo della Chiesa Cattolica – continua la critica – ma da un punto di vista culturale si vogliono così “santificare” pratiche illegali in Italia, come la vendita dei gameti e la compravendita di bambini e si annulla la figura paterna, proprio come vogliono fare le lobby arcobaleno. Oggi “due mamme”, e domani? Ci saranno “due papà” o due transgender che si “percepiscono” donne in un presepe che vuole così legittimare l’utero in affitto?”.
Tuttavia lo stesso don Vitaliano spiega: “La realtà è che oggi ci sono altri tipi di famiglie. Negli oratori, al catechismo, arrivano bambini figli di divorziati, di single, ma anche di coppie gay. E noi li dobbiamo trattare tutti allo stesso modo, con rispetto. D’altra parte è lo stesso Papa Francesco a dire che la Chiesa non deve escludere nessuno. Siamo nel 2023 e nel mio presepe ho voluto mettere una coppia arcobaleno perché anche loro sono un tipo di famiglia”. “Non c’è più una famiglia tradizionale – conclude il prete – E dobbiamo tenerne conto perché Gesù Cristo si incarna pure per loro”.