“118 morti e 500 feriti”. Forte terremoto nella notte, bilancio drammatico
Terremoto violentissimo: 118 morti e 500 feriti. Almeno per ora. È questo il bilancio tragico di un sisma avvenuto alle 23.59 ora locale con epicentro a una profondità di 12 chilometri. Il terremoto – a cui sono seguite diverse scosse di assestamento – è avvenuto nei dintorni della città di Linxia. Molte le case e gli altri edifici distrutti o gravemente danneggiati.
L’agenzia ufficiale cinese Xinhua riporta che nella sola provincia di Gansu si contano 105 morti e 199 feriti, mentre altre 15 vittime sono state segnalate nella vicina provincia di Qinghai. Il China Earthquake Networks Center ha indicato l’epicentro come Liugou, seguito da successive scosse. I soccorritori e i superstiti si trovano a fronteggiare temperature gelide e interruzioni della fornitura di acqua ed elettricità. A Jishishan (Gansu), la Xinhua riporta il danneggiamento di 6.381 abitazioni.
Terremoto violentissimo: 118 morti e 500 feriti
A riguardo sono stati subito stanziati 200 milioni di yuan (circa 25 milioni di euro) per le province colpite. Nel frattempo non sono giunte notizie di vittime dai media ufficiali cinesi a seguito della scossa di magnitudo 5.5 che ha colpito la regione di Xinjiang alle 9.46 di oggi, ora di Pechino, sempre nel nordovest del Paese.
La presidente di Taiwan, Tsai Ing-wen, ha espresso il suo cordoglio per il devastante terremoto, offrendo assistenza al gigante asiatico. In un messaggio su X, ha dichiarato: “Le mie più sentite condoglianze a tutti coloro che hanno perso i propri cari nel terremoto nel nordovest della Cina. Preghiamo affinché tutte le persone colpite ricevano l’assistenza di cui hanno bisogno e speriamo in una ripresa rapida. Taiwan è pronta a offrire assistenza nella risposta al disastro”.
Va sempre ricordato che il governo centrale di Pechino considera Taiwan una “provincia ribelle” da “riunificare”, mentre l’isola, pur essendo di fatto indipendente, si appresta a votare il 13 gennaio proprio su questo argomento. È per questo che le notizie vengono sempre e spesso filtrate proprio dalla capitale cinese, prima di giungere all’esterno. Proprio come in questo caso.