“È morta, l’hanno uccisa”. Epilogo choc sulla bimba di 10 anni scomparsa: la terribile scoperta sui genitori
C’è una svolta nelle indagini sulla morte della piccola Sara Sharif. Sono finiti in manette tre parenti della bambina di 10 anni uccisa con diverse coltellate nella casa della sua famiglia a Horsell nel sud del Regno Unito. Si tratta del padre della bimba, della matrigna e di uno zio. I tre sono stati fermati appena sbarcati dell’aereo all’aeroporto di Gatwick dopo il viaggio di rientro dal Pakistan.
Dall’autopsia effettuata erano state trovate subito “numerose ferite che hanno portato alla morte della bambina”. Una terribile furia si è abbattuta contro il corpicino della piccola, morta a causa delle numerose ferite da arma da taglio. Il ritrovamento del corpo di Sara aveva fatto scattare un mandato di perquisizione internazionale.
Uccisa a dieci anni, padre e matrigna a processo
Il padre della bambina, la matrigna e uno zio della piccola avevano lasciato il Regno Unito con i cinque figli di età compresa tra uno e 13 anni per tornare nel Paese di origine, il Pakistan e da lì l’uomo aveva chiamato il numero delle emergenze per segnalare la scomparsa della piccola Sara.
Il padre di Sara, Urfan Sharif, 41 anni, la matrigna Beinash Batool, 29 anni, e il fratello di Sharif, Faisal Malik, 28 anni, sono tutti accusati di omicidio e di aver causato la morte della bambina. Come detto, tutti e tre hanno lasciato il Regno Unito con cinque figli prima di allertare le autorità della sua morte. In realtà Sara non era scomparsa ed era stata trovata senza vita in casa, uccisa con diverse coltellate. I tre sono stati arrestati e sono comparsi oggi all’Old Bailey tramite collegamento video e tutti hanno negato le accuse.
Sconvolta la madre di Sara, che al Sun ha parlato del video che i due hanno inviato al tribunale: “Nel video non si capisce quanto siano sconvolti per la morte di Sara – ha detto la donna – È come se non gli importasse nemmeno. Tutto quello che dicono è che che si è trattato di un incidente. Ma voglio chiedere perché sono fuggiti in Pakistan se non hanno niente da nascondere”.