Condanna a 17 anni per il gioielliere di Cuneo che spara ed uccide i rapinatori
La condanna a 17 anni di carcere per il gioielliere Mario Roggero, che nel 2021 ha sparato ed ucciso due rapinatori, suscita discussioni sulla legittima difesa. È arrivata la condanna a 17 anni di reclusione per il gioielliere che, il 28 aprile 2021, ha sparato a tre rapinatori che avevano rubato nel suo negozio, causando la morte di due e ferendo il terzo, una drammatica vicenda che si è consumata a La Morra, in provincia di Cuneo.
La decisione della Corte d’Assise di Asti e le reazioni, tra cui quella di Matteo Salvini, evidenziano la complessità della questione. Mario Roggero ha affrontato una situazione estrema, impugnando un’arma dopo aver subito una rapina, la sua reazione ha portato alla morte dei rapinatori per questo la sentenza emessa nei suoi confronti ha riaperto la discussione su un tema critico, ossia sulla legittima difesa e sulla giustizia in Italia.
Durante il processo, la Corte d’Assise di Asti ha respinto l’argomentazione della difesa basata sulla legittima difesa, il gioielliere è stato ritenuto colpevole dell’omicidio di Giuseppe Mazzarino, 58 anni, e di Andrea Spinelli, 44 anni, inoltre è stato condannato per tentato omicidio.
Gioielliere spara ed uccide i rapinatori: condanna a 17 anni
Il pubblico ministero Davide Greco ha messo in discussione la tesi della difesa, sottolineando le discrepanze emerse dai video dell’incidente durante la requisitoria: “La parola difesa risulta discorde quando confrontata con un video che mostra un’azione esecutiva”. Roggero ha dichiarato di aver sparato per paura che i rapinatori avessero preso in ostaggio sua moglie. L’avvocato difensore ha puntato sul trauma subito da Roggero il giorno precedente e sulla presunta percezione di doversi difendere in una situazione di parità di forze.
Matteo Salvini ha espresso il suo pensiero sulla vicenda, il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti sui social ha commentato: “Piena solidarietà a un uomo di 68 anni che, dopo una vita di impegno e di sacrifici, ha difeso la propria vita e il proprio lavoro. A meritare il carcere dovrebbero essere altri, veri delinquenti, non persone come Mario”. Il caso di Mario Roggero pone interrogativi critici sulla legittima difesa e sulle sue implicazioni legali in Italia, mentre la sentenza ha evidenziato come la società rimane divisa tra chi sostiene il gioielliere e chi appoggia la decisione della giustizia.