POLMONITI NEI BAMBINI, DALLA CINA ALL’ITALIA: ECCO I SINTOMI
Quando parliamo della salute dei nostri figli, l’apprensione dei genitori è massima. Siamo in un periodo delicato dell’anno sotto l’aspetto della salute poiché i malesseri stagionali arrivano puntuali ma altre problematiche rischiano di mirare fortissimo le condizioni di salute dei piccoli di casa. Pensiamo, ad esempio, alla polmonite, una patologia molto seria e non va sottovalutata, così come è molto pericoloso far assumere ai bambini medicinali non prescritti dal medico o cure fai da te.
Ancora oggi, alle soglie del 2024, sono in tanti coloro che pensano di poter “sbrigarsela da sola”, commettendo un gravissimo errore: quello di peggiorare l’interno quadro clinico. In questi casi, ogni ora che si aspetta, senza intervenire, può solo aggravare lo scenario e, nelle ipotesi più gravi, in modo irreversibile. Mai prendere sotto gamba la situazione ma seguire i consigli degli esperti che hanno le competenza e gli studi per poter darci le giuste direttive.
Bandendo il fai da te, i genitori devono seguire quanto i pediatri dicono, alla luce di quanto sta accadendo, proprio in questi giorni. Lungi dal voler creare allarmismi, è doveroso avere ben chiara tutta la situazione, in modo da sapere come agire e cosa non fare.
La polmonite dei bambini, dopo essersi manifestata in Cina e in Francia, è arrivata in Italia, dove sono stati segnalati 2 casi, registrati al laboratorio di riferimento di Perugia ,legati al Mycoplasma pneumoniae. Il primo caso è stato nella settimana dal 20 al 26 novembre, dovuto ad una coinfezione con un Rhinovirus e uno nella settima seguente.
Ma quali sono i sintomi delle polmoniti nei bambini?
In Cina c’è stato un boom di casi di polmoniti tra i bambini e, come noto, il responsabile della patologia è il Mycoplasma pneumoniae, un batterio appartenente alla famiglia dei Mycoplasmataceae, in grado di colonizzare le vie respiratorie e di produrre patologie di varia entità.
Sappiamo che le polmoniti di questo tipo si stanno manifestando anche in Italia, dal momento che l’Istituto Superiore di Sanità ha segnalato due casi in bambini ricoverati con sintomi respiratori a Perugia, e altri tamponi positivi vengono riportati in Emilia Romagna.
Stessa cosa si sta verificando in Francia, Olanda e Danimarca, sebbene non si tratti di un patogeno nuovo. Ovviamente quel che preme sapere è quali sono i sintomi cui prestare attenzione, indicativi della patologia batterica in corso. Va precisato, in tal senso, che inizialmente, tra la prima e la terza settimana, non ci sono sintomi eclatanti.
Poco dopo però, iniziano a manifestarsi i sintomi dell’infezione respiratoria da Mycoplasma pneumoniae, in primis la tosse che da secca diventa grassa, con emissione di espettorato di colorito bianco-giallastro. A questo campanello d’allarme se ne aggiungono altri tra cui febbre, brividi; difficoltà respiratorie, specie dopo uno sforzo, mal di testa, inappetenza.
Questi sintomi, in genere, passano in una settimana, tranne la tosse che può protrarsi per parecchio. In questo scenario, però, va precisato che possono esserci complicanze di non poco conto come l’ anemia emolitica autoimmune .In presenza di questa sintomatologia, occorre contattare immediatamente il pediatra che, dopo aver effettuato una radiografia al torace e le analisi ematiche, potrà comminare la cura. . Se la polmonite è originata da un virus, non servono antibiotici, mentre se batterica si e può essere curata in casa. Solo se lo riterrà opportuno, il pediatra potrà stabilire il ricovero.