Giulia Cecchettin, il papà torna a parlare: “Filippo? Ora voglio guardarlo in faccia…”
Morte di Giulia Cecchettin, le parole di papà Gino. Nessuno può darsi pace davanti a tragedie simili: la storia di Giulia apre a svariate riflessioni, anche politiche, su casi di violenza di genere che continuano a perpetuarsi incessantemente. “Io prometto di non essere mai come Filippo”, sono le parole del piccolo Emanuele, 11 anni, in una lettera lasciata sulla soglia della villetta di Vigonovo posta tra i numerosissimi messaggi rivolti a Giulia e ai suoi cari alle prese con un dolore troppo grande che resterà impresso nella memoria collettiva.
Morte di Giulia Cecchettin, le parole di papà Gino. Filippo Turetta è stato arrestato in Germania vicino alla città di Lipsia. La sua auto è stata bloccata mentre era ferma sull’autostrada A9, nei pressi della cittadina di Bud Durremberg, in Bassa Sassonia, a 150 chilometri dalla città. Durante un controllo di routine, la polizia tedesca ha identificato il giovane e la targa dell’auto, che erano stati segnalati da Interpol.
Morte di Giulia Cecchettin, le parole di papà Gino: “Voglio vedere in faccia Filippo…”
A unirsi al dolore della famiglia anche gli esponenti del panorama politico italiano. “Da questa vicenda deve nascere qualcosa. Noi come famiglia ci impegneremo attivamente affinché questo non succeda più, perché altre ragazze, altre donne, parlo a nome anche di Elena, facciano qualcosa”, sono le parole di papà Gino che, come si apprende dallo psicologo dell’associazione Penelope, aggiunge di “voler vedere in faccia Filippo, per capire da lui cos’è successo e come tutto questo possa essere accaduto davvero”.
Un dolore straziante attraversa il cuore di papà Gino per la dolorosa perdita della figlia. L’uomo ha affermato ai giornalisti riuniti in occasione della fiaccolata per Giulia che: “A noi come famiglia ovviamente Giulia manca tantissimo, l’avrete visto dai miei messaggi di questa mattina, però dobbiamo farci forza e guardare al futuro“. Poi l’uomo ha proseguito in appello puntuale, rivolto in particolar modo alla popolazione femminile.
“Guardatevi bene nella vostra relazione. Comunicate col papà, col fratello, con chiunque vi possa dare fiducia. Ma se avete anche solo il minimo dubbio che la relazione non sia quella che voi desiderate comunicatelo, perché è solo in questo modo che avrete salva la vita, per non essere qui a celebrare di nuovo un altro femminicidio. Io come padre ovviamente mi faccio delle domande e purtroppo il tempo è passato. È troppo tardi adesso. Facciamo qualcosa per chi ancora ha la possibilità di restare qua”.