Indi Gregory è morta, la rabbia dei genitori: “Proviamo vergogna”
Indi Gregory è morta. Dean Gregory, il papà della bambina di 8 mesi affetta da una grave patologia mitocondriale, a cui il 6 novembre il governo Meloni ha concesso la cittadinanza per consentirle di essere trasferita al Bambino Gesù di Roma lo ha detto a LaPresse. La piccola è affetta da aciduria combinata D,L-2-idrossiglutarica. “È una malattia mitocondriale rarissima, per la quale al momento non c’è una cura e con una limitata speranza di vita, anche con una terapia di supporto”, ha spiegato il genetista Giuseppe Novelli, dell’Università di Roma Tor Vergata.
“Si tratta – ha spiegato Giuseppe Novelli – di una forma di encefalopatia grave con epilessia, della quale sono noti pochissimi casi”. È una malattia mitocondriale, nella quale cioè sono colpiti le centraline energetiche delle cellule, i mitocondri. L’appello dei genitori di Indi Gregory per impedire il distacco delle macchine che la tengono in vita è stato rifiutato.
Indi Gregory è morta, il papà: “Siamo affranti e pieni di vergogna”
Si tratta di una malattia rarissima, che in passato era nota per altre cause genetiche, mentre la particolare forma rara di cui soffre Indi è stata scoperta soltanto nel 2013. Venerdì le corti del Regno Unito avevano disposto per lo stop ai trattamenti vitali e il trasferimento in un hospice. “Mia figlia è morta, la mia vita è finita all’1.45”, ha detto il padre. Dopo la morte di Indi “io e mia moglie Clare siamo arrabbiati, affranti e pieni di vergogna” ha affermato.
“Il servizio sanitario nazionale e i tribunali non solo le hanno tolto la possibilità di vivere, ma le hanno tolto anche la dignità di morire nella sua casa. Sono riusciti a prendere il corpo e la dignità di Indi, ma non potranno mai prendere la sua anima”, ha continuato il padre della piccola Indi Gregory. “Sapevo che era speciale dal giorno in cui è nata, hanno cercato di sbarazzarsi di lei senza che nessuno lo sapesse ma io e Clare ci siamo assicurati che sarebbe stata ricordata per sempre”, ha concluso il papà.
Il governo Meloni il 6 novembre aveva concesso alla bimba la cittadinanza italiana per consentirle di essere trasferita all’Ospedale Bambin Gesù di Roma. Nonostante la lunga battaglia legale intrapresa dai genitori, venerdì le corti del Regno Unito avevano disposto per lo stop ai trattamenti vitali e il trasferimento in un hospice, dove sabato è stato eseguito il distacco dai principali dispositivi vitali.