“Se n’è andato”. Tragico lutto nella tv, il conduttore si è spento: Giovanna Botteri in lacrime
Il mondo del giornalismo in lutto, è morto Lanfranco Pace. Se n’è andato all’età di 76 anni l’ex conduttore di “Otto e mezzo” su La7. A dare la notizia il quotidiano “Il Foglio” con il quale Pace ha collaborato a lungo. Ex leader di Potere Operaio aveva lavorato anche per il quotidiano francese “Liberation”. Era sposato con l’inviata Rai Giovanna Botteri, con la quale ha avuto una figlia, Sarah Ginevra.
Sul sito internet del giornale diretto da Claudio Cerasa si legge: “Ci spiace dare questa notizia. Lanfranco Pace è stato parte della storia di questo giornale. Per il Foglio ha scritto di politica, di attualità, di sport, soprattutto del suo amato Milan nella rubrica che teneva nell’inserto del martedì ‘That win the best’, Per oltre un anno ci ha intrattenuto con il suo pagellone politico, l’appuntamento domenicale nel quale riassumeva i fatti della settimana”.
Chi era Lanfranco Pace, l’impegno politico e la latitanza in Francia
Lanfranco Pace è stato protagonista dell’attività della sinistra extraparlamentare. Era nato a L’Aquila il primo gennaio del 1947 e all’università La Sapienza era entrato nel comitato studentesco venendo in contatto con Oreste Scalzone e Franco Piperno, i due fondatori di Potere Operaio. Divenne uno dei leader del movimento e, come riporta Adkronos, nella primavera del 1978, all’epoca del sequestro Moro, cercò di salvare la vita del presidente della Dc. Con Piperno tentò di prendere contatti con i brigatisti rossi Valerio Morucci e Adriana Faranda, autori del sequestro.
Successivamente, nell’ambito del “Processo 7 aprile”, il pm Calogero ordinò l’arresto di Toni Negri, Emilio Vesce, Oreste Scalzone e Lanfranco Pace. Il giornalista fu accusato di essere un fiancheggiatore del ‘partito armato’ proprio a causa dei contatti tenuti con Morucci e Faranda durante le trattative sul caso Moro e dopo la loro fuoriuscita dalle Br.
Pace scappò in Francia dove visse da latitante per 15 anni insieme all’altro leader di Potere Operaio Oreste Scalzone. Non fu estradato grazie alla dottrina del presidente François Mitterrand sui reati di natura politica, lavorando per il giornale “Libération”. Le imputazioni più gravi a suo carico furono smentite, ma venne comunque condannato a 4 anni per associazione sovversiva (pena poi prescritta). Tornò in Italia dove Giuliano Ferrara lo chiamò per lavorare al Foglio. Per un periodo ha condotto “Otto e mezzo” con Ritanna Armeni. Pace ha anche scritto un libro, “Nicolas Sarkozy. L’ultimo gollista” (Boroli Editore, 2007).