Matrimonio, dopo il pranzo sposo via senza saldare. Poi la scoperta: chi erano lui e la moglie
Un matrimonio da favola, invitati da ogni parte. E ancora pietanze luculliane e festa a oltranza. Peccato che poi, quando è venuto il momento di salutarsi qualcosa non è filato per il verso giusto. A quanto pare, infatti, la coppia non sarebbe affatto sposata. Dal Comune – come anticipato da ‘Il Messaggero’ – confermano di non avere avviato alcuna procedura di variazione dello stato civile.
“È venuto per informarsi sulle procedure ma poi non ci sono stati presentati documenti o richieste di alcun genere. Non è avvenuta alcuna pubblicazione degli atti né è pervenuta alcuna comunicazione da altri uffici italiani o esteri. E per celebrare delle nozze con effetti civilistici è sempre indispensabile il nulla osta del Comune di residenza che viene rilasciato dopo le pubblicazioni. Che qui non sono state fatte”.
Boville Ernica, sposi scappano senza pagare: “Tutto un equivoco”
Ma non è questa la sola bomba, sì perché M. e S. sono stati accusati dal ristoratore di Boville Ernica, dove è stato consumato il pranzo nuziale, di non aver pagato il conto. “Protagonisti di questa storia M.P e sua moglie S. di origine tedesca. Mai successo in tanti anni di attività, al massimo qualcuno ha tardato ma non era mai accaduto che gli sposi sparissero senza avere saldato il conto del banchetto di nozze”.
“Totale: 8mila e 800 euro “dei quali mi hanno versato solo un acconto di poche centinaia di euro”. Voce che M., attraverso il suo avvocato, smentisce: “Nel pomeriggio mando il bonifico con tutta la parte mancante. Ma i conti non sono quelli che hanno raccontato: il conto del matrimonio era di 7.400 euro. Prima di partire gli ho dato 3.750 euro per un banchetto con 74 adulti e 15 bambini”.
Spiega l’avvocato Ceccani all’Ansa: “Perché in Ciociaria sono rimasti tutti i fratelli e le sorelle ma soprattutto perché ritiene che ci fosse un tacito accordo per pagare poco alla volta i circa 4mila euro ancora mancanti”. La storia è ancora tutta da scrivere. Vedremo che succede.