“Ora c’è solo da sperare una cosa”. Fedez, dopo l’emorragia è l’oncologo a rompere il silenzio
Fedez continua a far preoccupare tutti i suoi fan, dopo il peggioramento delle sue condizioni di salute e l’intervento chirurgico per le ulcere che gli avevano provocato un’emorragia. Solamente due trasfusioni di sangue gli hanno permesso di salvarsi e di riuscire quindi a superare quella fase critica. Ma c’è stato un ulteriore sanguinamento successivamente e quindi non è stato possibile ancora dimettere dall’ospedale il rapper lombardo.
La famiglia di Fedez, parlando delle sue condizioni di salute, ha fatto sapere che occorrerà essere forti per lui e che la situazione è sicuramente migliorata. Ma ha preferito non aggiungere altri particolari, anche perché i medici certamente lo stanno tenendo sotto monitoraggio continuo per capire l’evolversi del suo stato clinico. Nelle scorse ore è intervenuto l’oncologo Giampaolo Tortora, che ha voluto spiegare nei dettagli cosa sta succedendo.
Fedez e le sue condizioni di salute, parla l’oncologo Tortora
L’oncologo, intervistato da Il Gazzettino, ha spiegato a cosa si è sottoposto Fedez e, senza entrare nel merito delle sue attuali condizioni di salute, ha spiegato: “Le emorragie possono far parte delle complicanze post operatorie anche tardive. Il rischio di sanguinamento dovuto ad un’ulcera è probabile, visto che siamo in presenza di un tessuto molto sottile vicino all’area ricucita. Fedez ha ricevuto infatti un importante intervento, di duodeno-cefalo-pancreasectomia, simile cioè a quello che si esegue per altri tipi di tumore”.
Tortora ha aggiunto ancora: “Come per esempio l’adenocarcinoma del pancreas, eseguito in modo eccellente da Massimo Falconi, uno dei migliori chirurghi in assoluto per questo tipo di chirurgia”. L’oncologo lavora come direttore del Comprehensive Cancer Center del Policlinico Gemelli di Roma ed è anche docente di oncologia all’università Cattolica. E ha spiegato che bisogna capire se ci siano state complicazioni legate al tumore.
L’esperto ha concluso così il suo intervento: “Ora la priorità è escludere una recidiva del tumore. Infatti, è necessario capire se ci siano concause, ossia eventuali problemi locali di tipo vascolare”. Bisognerà comprendere se si siano formate altre ulcere o se ci sia un collegamento con quelle precedenti. Quindi, la speranza, secondo lo specialista, è che non si ripresenti appunto il tumore.