Massimo Galli a processo, di cosa è accusato il noto infettivologo
Brutta notizia per Massimo Galli, l’infettivologo diventato noto al pubblico per la sua presenza costante durante gli anni difficilissimi della pandemia da coronavirus. Proprio nelle ultime ore si è scoperto qualcosa sul suo conto, che ovviamente non potrà fargli piacere. Dovrà infatti sottoporsi ad un processo perché è stato rinviato a giudizio dal gup Livio Cristofano perché avrebbe commesso due reati, stando all’accusa. E quindi sarà costretto a difendersi in un’aula di tribunale.
Un momento particolare per l’ex primario dell’ospedale Sacco di Milano, che ha ricevuto la brutta notizia proveniente dal filone di un’inchiesta di Milano, che indaga su presunti reati che avrebbe commesso Massimo Galli. Lui ha respinto queste accuse e continuerà a difendere il suo operato con i suoi avvocati affinché prevalga un’altra verità rispetto a quanto gli addossano. A supportarlo sono i legali Giacomo Gualtieri e Roberto Rigoni Stern.
Brutta notizia per Massimo Galli: processo per lui
Secondo quanto è emerso, la brutta notizia per Massimo Galli riguarda l’inizio di un suo processo. La prima udienza davanti al giudice ci sarà nella decima penale il prossimo 13 dicembre. Secondo l’accusa dei pubblici ministeri Carlo Scalas e Eugenia Baj Macario, l’esperto si sarebbe reso protagonista di falso e di ‘un’imputazione alternativa tra turbativa d’asta e abuso d’ufficio‘, per alcuni concorsi che sarebbero stati pilotati alla statale di Milano, precisamente nella facoltà di Medicina per i ruoli di professore e ricercatore.
Come appreso dal sito Leggo, l’infettivologo ha fornito alcune sue dichiarazioni al gup e ha confermato di aver agito sempre nel pieno della correttezza, ma nonostante questo si è deciso di mandarlo a processo. Insieme a lui, rinviato a giudizio anche l’ex collaboratore Agostino Riva, che vinse 3 anni fa il concorso come professore di seconda fascia in malattie cutanee, infettive e dell’apparato digerente. Vediamo insieme cosa afferma l’accusa nei confronti di Galli.
L’accusa ritiene che Massimo Galli sarebbe “intervenuto, come emerso dagli atti, come componente della commissione giudicatrice sul verbale di valutazione dei candidati: in questa veste avrebbe attestato che il prospetto con i punteggi attribuiti fosse il risultato del lavoro collegiale nel corso di una riunione da remoto del febbraio 2020 mentre, secondo gli accertamenti, sarebbe stato concordato solo dopo. Sarebbe stato lo stesso Riva a indicare i punteggi”. Ma l’infettivologo rispedisce al mittente queste accuse e si dichiara innocente. Sarà il giudice a decidere chi avrà ragione.