“Faccio un tuffo e torno”. Valeria non riemerge più, stroncata a 46 anni da un malore improvviso
Un malore improvviso e per Valeria Pasqua non c’è stato nulla da fare: è morta a 46 anni, fino a quel momento non era mai stata male né sapeva di soffrire di alcuna patologia. Il decesso lo scorso 5 settembre. Il dolore, raccontato dal marito: “Non avrei potuto superare questa giornata, la più difficile della mia vita, senza l’amore e il sostegno della mia fantastica famiglia e della cerchia di amici che si sono uniti a me – ha detto il marito a margine del funerale -. Non riesco ancora a elaborare tutto questo”.
“Quello che voglio fare è ringraziare di cuore ognuno di coloro che ha manifestato sostegno. È stato davvero un enorme conforto leggere ogni post, messaggio, commento e omaggio a questa incredibile forza della natura, questo angelo che ho avuto il piacere di amare per gli 8 anni trascorsi assieme. È bello sapere che è ricordata con tanto affetto da tutti quelli con cui ha avuto contatti”.
Sharm el-Sheikh, Valeria Pasqua muore per un aneurisma a 46 anni
Valeria Pasqua è morta all’improvviso per un aneurisma. Si è spenta a Sharm El Sheik mentre faceva quello che più amava: immergersi nelle acque del mare. Era un’istruttrice subacquea e lavorava in Egitto dove, tra l’altro, si era anche sposata. Il dramma non ha colpito solo la famiglia: “ma pure centinaia di turisti italiani che l’avevano conosciuta nel corso degli anni”.
“La donna era un punto di riferimento per chiunque volesse provare l’esperienza dell’immersione nelle splendide acque del Mar Rosso”. Dopo la morte, la salma è stata trasferita in Italia. La rottura dell’aneurisma porta a perdita di sangue nel cervello (emorragia cerebrale) e, successivamente, a ictus di tipo emorragico. L’ictus emorragico è una condizione patologica drammatica, che richiede il soccorso immediato del paziente.
Un aneurisma può formarsi in ogni vaso sanguigno del corpo umano. Tuttavia, ci sono punti, come l’aorta addominale e il cervello, in cui tale formazione è più frequente, a causa della specifica anatomia del sistema vasale ivi presente. La conseguenza più drammatica di un aneurisma cerebrale, ovvero l’ictus emorragico, si verifica, di solito, nello spazio tra il cranio e le meningi.