“La notizia è appena arrivata”. Saman Abbas, clamorosa svolta sull’omicidio della 18enne
In questi ultimi giorni di agosto è arrivata una notizia importantissima sul caso dell’omicidio di Saman Abbas. C’è infatti stata una svolta fondamentale per quanto concerne la vicenda della morte della 18enne pachistana, che il 30 aprile di due anni fa sparì nel nulla da Novellara, in provincia di Reggio Emilia. Le ricerche proseguirono fino al 18 novembre dell’anno scorso, quando il corpo fu scoperto all’interno di un casolare disabitato.
L’omicidio di Saman Abbas, stando a quanto ricostruito dagli investigatori, si è consumato nell’ambito familiare perché lei aveva rigettato la richiesta dei suoi parenti di avere delle nozze combinate. E ora c’è stata la nuova svolta, che riguarda il padre della vittima. Ricordiamo che ad essere indagati per l’assassinio sono proprio l’uomo, la madre di lei, nonché i due cugini e lo zio della ragazza. I reati contestati sono omicidio volontario e soppressione di cadavere.
Omicidio Saman Abbas, nuova svolta sul caso
Questa altra novità giunge quindi a distanza di oltre due anni dall’omicidio della povera Saman Abbas. La svolta è totale ed è un successo per la giustizia italiana. Dal Pakistan, precisamente dal ministro dell’Interno della nazione asiatica, è stata presa una decisione significativa sul destino del padre Shabbar Abbas. Il mese scorso un giudice di Islamabad aveva detto sì all’estradizione nella nostra Penisola dell’uomo e ora è arrivata una conferma in questa direzione.
Il ministro del Pakistan ha ribadito che il padre di Saman arriverà in Italia: “Sì all’estradizione, sarà portato in Italia con un aereo charter“. L’avvocato difensore di Shabbar non è d’accordo con questa scelta e ha subito fatto ricorso all’alta corte. Come riferito dal sito Leggo, ci sarà un’udienza proprio nella giornata del 29 agosto, ma sembra sempre più vicino il trasferimento del genitore, che sarà quindi giudicato dalla nostra giustizia.
Saman Abbas aveva presentato una denuncia contro il padre e la madre, accusandoli di maltrattamenti e di indurla al matrimonio. Inoltre, le avevano messo sotto sequestro i suoi documenti. E l’assassinio è maturato in questo clima, dopo che la 18enne aveva sempre rifiutato di sposarsi con un cugino in Pakistan.