“Faccio il muratore e sono felice”. Anni fa soldi e successo, oggi il famoso italiano ha una nuova vita e un nuovo lavoro

Non è da tutti mantenere la propria posizione nel mondo dello spettacolo, nel cinema e in quello dello sport che richiede sempre volti nuovi. Gli attori invecchiano e diventa più difficile ottenere ruoli adatti all’età, lo stesso vale per i personaggi della televisione e anche per chi fa parte del mondo dello sport. Ovviamente per motivi diversi, perché per questioni fisiche, gli sportivi abbandonano il mondo dello sport in una età relativamente giovane.

Damiano Tommasi, per esempio, oggi è sindaco di Verona. Dopo aver giocato con la Roma in Serie A, poi all’estero in Spagna, Inghilterra e Cina fino al 2006, ha scelto di dedicarsi all’attività politica. Prima rimanendo nel mondo del calcio, dal 2011 al 2020 come presidente Aic, poi dal 2018 come consigliere federale Figc. A 48 anni l’ex centrocampista ha indossato per la prima volta la fascia tricolore da sindaco.

Christian Riganò, da calciatore della Fiorentina a muratore

Christian Riganò, da calciatore della Fiorentina a muratore

Non solo lui. Ma nel mondo del calcio italiano sono tanti i calciatori tornati a dei lavori ‘normali’. È il caso dell’ex bomber della Fiorentina, Christian Riganò. “Due cose so fare nella vita: i gol e il muratore. Così, dopo aver smesso di giocare, sono tornato a fare il mio mestiere: mi piace e ne vado orgoglioso”, ha rivelato al Corriere della Sera. Christian Riganò ha segnato oltre 300 gol in 520 partite, ovunque: dalla seconda categoria alla serie A.

Ha fatto tutta la gavetta, fino a sfiorare la Nazionale. A Lipari Christian Riganò faceva il manovale tutto il giorno e la sera andava ad allenarsi, poi è arrivata l’occasione per coronare il suo sogno con il calcio. “Avevo lasciato questo mestiere a tre quarti, nemmeno a metà – ha raccontato l’ex bomber della Fiorentina al Corriere della Sera – Io sono questo: amo costruire e riparare le cose. Così, non avendo avuto chiamate per allenare sono tornato a fare il mio lavoro”.

Christian Riganò ha raccontato come ha reagito alla telefonata della Fiorentina: “Ero al Taranto. Mi chiamò Giovanni Galli, chiedendomi di andare alla Fiorentina, che era finita in C2 dopo il fallimento di Cecchi Gori. Alla prima telefonata riattaccai, pensavo fosse uno scherzo”. Poi il capitolo guadagni, che all’epoca non erano certo come quelli dei calciatori di oggi: “Sì, ho guadagnato bene e ne sono felice – ha detto ancora Christian Riganò -. Nella mia intera carriera, però, ho incassato quanto molti giocatori di media fascia oggi guadagnano in due tre mesi. Così, poi, bisogna tornare a lavorare”.

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