Luca Ruffino, l’ultima telefonata alla compagna e i biglietti per i figli prima di togliersi la vita
La notizia della morte di Luca Ruffino ha lasciato tutti increduli. L’uomo, noto per essere il presidente di Visibilia Editore, si è suicidato tra sabato 5 e domenica 6 agosto con un colpo di pistola. Il gesto estremo si sarebbe verificato all’interno della sua camera da letto, a pochi giorni dal suo 60esimo compleanno, che aveva festeggiato il 24 luglio. Il suo ingresso nell’azienda era avvenuto nell’ottobre del 2022 ed era diventato il numero uno.
Quell’azienda è stata fondata da Daniela Santanché, attuale ministro del Turismo del governo della premier Giorgia Meloni. La morte di Luca Ruffino è giunta come un fulmine a ciel sereno, ma prima di essersi suicidato avrebbe deciso di scrivere dei biglietti da consegnare alla sua famiglia. Qui avrebbe spiegato le ragioni del gesto. I biglietti sarebbero sei e si fa riferimento anche ai figli Mirko e Andrea. Inoltre, ha anche rivelato perché si sarebbe ucciso in casa a Milano e non nel suo ufficio di lavoro.
Morte Luca Ruffino, cosa ha fatto prima di essersi suicidato
La morte di Luca Ruffino è avvenuta in via Spadolini, nel capoluogo lombardo, per evitare che i suoi colleghi e gli altri dipendenti potessero rimanere scioccati. Almeno questo sarebbe stato riferito dal presidente di Visibilia Editore, che si è suicidato senza che nessuno ovviamente potesse aspettarselo. Non era mai stato interrogato in relazione alle inchieste che hanno interessato il ministro del Turismo, e lui non ne ha fatto cenno nemmeno nei foglietti lasciati.
Si è parlato anche di una presunta grave patologia, scoperta dal manager, che l’avrebbe indotto a togliersi la vita. Ma non ne avrebbe parlato nei biglietti. La procura ha comunque avviato un’indagine per istigazione al suicidio, tappa fondamentale per permettere l’esame autoptico sul cadavere del 60enne. Prima di morire, parliamo sempre di sabato 5 agosto, ha effettuato una telefonata alla compagna, che era in vacanza, con una voce che lo faceva sembrare stanco e rassegnato. E quindi la partner si era subito preoccupata.
La compagna di Ruffino aveva poi chiamato il figlio del manager, che non riusciva più a mettersi in contatto col padre. Quando è arrivato a casa del genitore, lo ha trovato già deceduto. La vittima, come ricordato da Leggo, era comunque molto noto nella finanza di Milano ed era amministratore di Sif Italia.