“Vergogna”. Mario Biondo, la scoperta choc della famiglia. L’ira della mamma: “Non potete farlo”
Morte di Mario Biondo, scoppia il caso sulla serie Netflix. Correva il 2013 quando il cameraman palermitano Mario Biondo venne trovato privo di vita a Madrid. Unmistero sulla sua morte che ancora oggi resta tale e le cui circostanze restano sospese e dense di quesiti irrisolti. Oggi la storia di Mario Biondo viene raccontata anche attraverso una serie Netflix dal titolo “Le ultime ore di Mario Biondo”, diretta da María Pulido e resa disponibile a partire dal 3 agosto sulla piattaforma streaming.
Scoppia il caso sulla fiction dedicata alla storia di Mario Biondo. “Mario era un ragazzo pieno di vita, ci aveva pagato i biglietti aereo per andarlo a trovare a Madrid. Non si sarebbe mai ucciso”, aveva raccontato tempo fa la madre della vittima. Il corpo di Mario venne trovato privo di vita nella casa di Madrid in cui viveva insieme alla moglie, la conduttrice Tv spagnola Raquel Sánchez Silva. Nessuna risposta e nessuna chiarezza sul caso: ancora oggi sono in molti a domandarsi cosa ha spinto il talentuoso cameraman a togliersi la vita.
Scoppia il caso sulla fiction dedicata alla storia di Mario Biondo. Il duro attacco della famiglia
La vicenda di Mario Biondo a ricondotto al suicidio: il palermitano è stato trovato morto impiccato alla libreria del suo appartamento. Ma la madre Santina D’Alessandro ha sempre nutrito molti dubbi a riguardo. A provare a raccontare la storia di Mario Biondo, la serie Netflix: la famiglia della vittima non ci sta: “Quello che è andato in onda su Netflix… può essere etichettato solo in un modo: come una vile pagliacciata ordita con cattiveria ed in malafede….. la negazione più assoluta del giornalismo e del diritto di cronaca… è davvero disgustoso mentire in questo modo così plateale tentando di spacciare delle bugie per oggettiva riscotruzione dei fatti…. tentando di far passere l’idea che le vittime siano dei carnefici e che chi sta lottando per la ricerca della verità sia solo un povero illuso…. Ieri è andato in onda il festival della menzogna e dell’ ipocrisia….si pretende di additare gli altri come dei visionari”, sono state le parole di Santina, di Pippo Biondo e dei fratelli di Mario Biondo sui social.
E ancora: “Mistificatori….si è parlato in generale del “fenomeno delle famiglie che perdendo un loro caro in tragiche circostanze , fomenterebbero l’odio tramite dei gruppi social!!!” E che dire del fenomeno di chi continua ad infliggere altro dolore gratuitamente, a chi ha già vissuto un lutto così grave, utilizzando falsi profili per offendere e diffamare chi ha patito la disgrazia della morte di un figlio, di un fratello?… si è fatto il ritratto…o meglio….la caricatura dello stato d’ animo di chi avendo perso un familiare….continua a portare avanti la propria battaglia per la ricerca della verità…”.
“Si sono additate queste famiglie come dei colpevoli, accusandoli di ricevere solidarietà e sostegno da chi ha rispetto e vera empatia per chi vive un dramma simile… perchè un’ opinione a tale proposito, non si chiedeva alla famiglia Cucchi, Vannini….Martina Rossi?”anche loro avrebbero dovuto arrendersi alla negazione della verità per compiacere agli assassini dei loro ragazzi?…se non avessero lottato strenuamente….contro tutto e tutti…di certo non avrebbero ottenuto giustizia per i loro cari…. a chi ha fatto questo genere di commento si può solo dire che ha perso una buona occasione per tacere e non dire baggianate davvero incommentabili, visto che non sa neppure cosa possa significare il vero dolore…. quello con la D maiuscola!”.