“Ora parlo io su mio figlio”. Ignazio La Russa rompe il silenzio settimane dopo lo scandalo
Il caso di Leonardo Apache La Russa sotto i riflettori. Si torna a parlare, o meglio, lo fa direttamente il presidente del Senato nonché papà del 19enne Ignazio La Russa, della vicenda che vede protagonista il giovane accusato di stupro da una ragazza di 22 anni. Durante la cerimonia del Ventaglio, quella per il tradizionale scambio degli auguri alla stampa parlamentare, la seconda carica dello Stato ha rilasciato alunce importanti dichiarazioni.
A domanda se rifarebbe o meno quelle affermazioni a difesa del figlio dopo il clamore provocato dalla pesante accusa di violenza avanzata dagli avvocati della 22enne, Ignazio La Russa ha affermato di essere stato frainteso. “Non la rifarei, ma soprattutto perché non sono stato bravo a far comprendere che, nelle mie dichiarazioni, non c’era nessun attacco alla ragazza”.
Ignazio La Russa sulle frasi a difesa del figlio: “La ragazza non c’entrava niente”
“Mezz’ora dopo – ha continuato Ignazio La Russa ricordando il clamore delle sue dichiarazioni sul figlio – quando ho visto una dichiarazione della signora Ely Schlein (segretaria del PD, ndr) che leggeva quella mia dichiarazione come se fosse rivolta alla ragazza. Ho detto subito, sono frainteso, non ho mai inteso attaccare la ragazza. Poi non sono intervenuto oltre. Ho parlato con Giorgia (Meloni, presidente del Consiglio) una volta…”.
“Il mio riferimento – ha continuato il presidente del Senato Ignazio La Russa – non era alla ragazza, ma era alla scelta del difensore, legittima, di aspettare 40 giorni per presentare la denuncia, cosa che purtroppo ha reso impossibile l’esame dei video. Quindi il mio problema era quello, non c’entrava niente la ragazza. Capisco – conclude La Russa – che forse non l’ho detto in maniera chiara, ma non la rifarei”.
“Non la rifarei soprattutto perché non sono stato bravo a far comprendere che non c’era nessun attacco alla ragazza. E infatti da quel momento mi sono assolutamente… anche perché da quel momento mio figlio ha avuto dei difensori, tocca a loro”. “La mia convinzione di padre, tuttora esistente – ha ribadito Ignazio La Russa – è di credere a mio figlio perché un padre può anche non credere a suo figlio, ma se crede a quello che il figlio gli racconta, non c’è niente di male che lo dica”.