Si tuffa per rinfrescarsi, muore a 23 anni. Tragedia nella località italiana, sotto choc la ragazza con lui
Si tuffa per rinfrescarsi e muore. Tragedia al Lago di Beo, dove un ragazzo di appena 23 anni è morto dopo un semplice bagno in acqua. Siamo in provincia di Genova, nella frazione di Bargagli, in uno dei posti più suggestivi d’Italia. È qui che Ehimare Isidahomen, 23 anni, è morto tra lo sguardo impotente della sua amica che l’aveva accompagnato.Il giovane sembra avesse molto caldo e per questo avrebbe deciso di buttarsi in acqua cercando un po’ di refrigerio. La giovane adesso è sotto choc perché ha subito capito la gravità della situazione ed ha avvertito immediatamente i soccorsi. Il ragazzo, scrive la stampa locale, non sapeva nuotare e probabilmente non era a conoscenza della profondità del lago.
Sembra poi, che il giovane sarebbe scivolato finendo nella parte in cui non riusciva a toccare finendo così a fondo senza fiato. Per il giovane Ehimare Isidahomen non c’è stato niente da fare, è morto poco dopo l’arrivo dei soccorsi, giunti con celerità. Il giovane, come dicevamo, aveva appena 23 anni ed era un rifugiato nigeriano con permesso di soggiorno per protezione sussidiaria, ospite di una comunità a Genova.
Si tuffa per rinfrescarsi e muore a 23 anni
La stampa locale fa presente inoltre che sulla tragedia stanno indagando in queste ore i carabinieri del posto. Tuttavia la dinamica del fattaccio risulta abbastanza chiara e fuori da responsabili terze. Anche perché, proprio come riportano i giornali della zona, il giovane sarebbe scivolato in acqua durante il cambio del costume ed è annegato perché non sapeva nuotare.
La ragazza che era con lui ha tentato invano di aiutarlo e riemergere ma non ce l’ha fatta e per lui non c’è stato nulla da fare. Qualche istante dopo, in quei minuti interminabili, sono intervenute sul posto l’automedica Golf 3, un’ambulanza dell’Associazione Gau, il soccorso alpino, i vigili del fuoco con la squadra del distaccamento di Genova Est ‘Mario Meloncelli’ e una squadra di soccorritori acquatici della sede centrale.
Niente da fare però per Ehimare Isidahomen: per lui non c’era più nulla da fare. I sanitari del 118 hanno quindi assistito la ragazza, devastata dal fatto e completamente sotto choc. Chiaramente, come di consueto in questi casi, è stato prontamente informato il magistrato di turno.