“Addio professore”. Malore improvviso, Stefano è morto in ospedale: le lacrime di un’intera città
Il sindaco di Mantova Mattia Palazzi ha affidato il suo dolore ad un messaggio social. Un dolore che, prima di essere personale, è quella dell’intera comunità. “Se ne va una bellissima persona, un uomo colto, sensibile, pieno di passione civile. Stefano Colletti è stato sempre dalla parte buona della vita. L’amicizia e l’ammirazione e oggi il dolore di generazioni di studenti verso il loro prof. sono il segno più forte e indelebile di come Stefano abbia messo il cuore in ogni cosa, dall’amore per la poesia e per lo sport”.
“Dalla sua esperienza in consiglio comunale, all’attenzione per i temi della città, alla quotidiana fiducia verso le nuove generazioni, alle quali prima ancora che storia e filosofia ha sempre insegnato il valore della partecipazione e della cittadinanza attiva. Ci lascia un uomo che senza mai voler apparire ha seminato tanto per la qualità civica della nostra comunità“.
Aveva 62 ani il professor Stefano Coletti. Stimato poeta, musicista e professore, Colletti insegnava Storia e Filosofia al Liceo Classico e Linguistico “Virgilio” di Mantova; si era laureato in Filosofia a Bologna nel 1984. Con la raccolta di poesie “L’erbario di marmo”, nel 2008 aveva vinto il Premio editoriale “L’Autore” indetto dalla casa editrice Maremmi editore – Firenzelibri. Sulla sua morte farà luce l’autopsia.
A quanto si apprende era stato portato in ospedale 10 giorni fa per un’emorragia cerebrale. Purtroppo però le cure non hanno dato esito positivo. Ad oggi purtroppo non sono noti procedure o comportamenti in grado di prevenire lo sviluppo dell’emorragia cerebrale. Risulta comunque importante, anche per la preservazione di un buono stato di salute generale, tenere sotto controllo i valori pressori.
La causa più comune di un’emorragia cerebrale è un’elevata pressione sanguigna: l’ipertensione può, nel tempo, indebolire le pareti arteriose e causarne la rottura. Altri fattori scatenanti possono essere un aneurisma, un indebolimento nella pareti dell’arteria che può gonfiare e rompersi.