“Collo spezzato all’istante”. Paura per l’assurdo ‘gioco’ che sta spopolando tra i giovani. L’appello disperato
La sfida finisce in tragedia. Una situazione che sta letterlamente sfuggendo di mano persino alle autorità che in seguito al dramma decidono di lanciare un appello a tutti. Se i social network da un lato riescono ad accorciare le distanze tra utenti in ogni parte del mondo, dall’altro possono mostrare un aspetto allarmante, soprattutto quando il rischio più diffuso potrebbe diventare quello dell’emulazione. Questo il presupposto alla base della drammatica vicenda. La quarta per l’esattezza, registrata negli ultimi tempi.
Il lancio dal motoscafo finisce in tragedia, scatta l’allarme. Sarebbe il quarto episodio di morte registrato negli ultimi tempi. Tutto ha avuto inizio da una sfida lanciata sui social, che prevede il lancio dal motoscafo in corsa. Questa ‘pratica’ purtroppo diffusa ha anche un nome, quello di “boat jumping challenge”. Nello specifico si tratta proprio di una sfida faccia a faccia con la morte: mentre il mezzo prende velocità, il partecipante si tuffa proprio in mezzo alla schiuma provocata dalle eliche del motoscafo.
Il lancio dal motoscafo finisce in tragedia, scatta l’allarme: “Non imitateli!”
I partecipanti, a questo punto, pubblicano tutto sui social precisamente su Ti Tok, ricevendo visualizzazioni e cascate di commenti. Il rischio, ovviamente, è quello di restare intrappolati nel mulinello d’acqua che va creandosi, e ancora peggio, quello di poter finire in mezzo alle eliche del motore. In tal caso, il rischio di andare incontro alla morte è quasi del tutto una certezza. Il più recente caso di morte dopo la sfida accettata è avvenuto in Alabama lo scorso maggio.
Oltre ai rischi sopraelencati, inoltre, il partecipante potrebbe andare incontro anche a un violento impatto con l’acqua che dunque andrebbe a provocare una rottura immediata dell’osso del collo, quindi l’annegamento. Davanti al pericolo altissimo e alle quattro morti registrate a causa della sfida social, le autorità non potevano che lanciare un appello. Queste le parole del capitano Jim Dennis della Childersburg Rescue Squad al WPDE, riprese su Daily Mail: “Negli ultimi sei mesi abbiamo avuto quattro annegamenti facilmente evitabili” e ancora: “I quattro di cui parliamo, quando sono saltati fuori dalla barca, si sono letteralmente rotti il collo. Praticamente sono morti all’istante”.
“È dove sali su una barca che va ad alta velocità, salti giù dal lato della barca, non ti tuffi, salti prima a piedi e ti pieghi semplicemente nell’acqua”, ha raccontato allarmato Jim Dennis della Childersburg Rescue Squad al WPDE. L’appello dunque è quello di non emulare simili imprese, al fine di evitare il rischio di morte certa. Il fenomeno delle sfide social rappresenta un aspetto decisamente negativo dell’uso dei social che andrebbe tenuto a bada.