“Un altro duro colpo”. Morte Leila, il padre della bimba è sotto choc dopo l’ultima notizia
Leila Kurti è morta dopo 18 giorni di coma all’ospedale Maggiore di Bologna a causa di un incidente avvenuto lo scorso 14 giugno. La bimba, figlia di un ex consigliere comunale di San Polo d’Enza (Reggio Emilia) se n’è andata dopo due settimane di agonia in conseguenza ad un terribile incidente automobilistico. La famiglia era in partenza per le vacanze estive: era il 14 giugno 2023.
“Abbiamo sperato fino all’ultimo battito”, racconterà poco dopo il papà al Resto del Carlino. L’uomo vuole un responsabile per la morte della figlia. L’auto condotta da Gentjan Kurtiera in coda a causa di un incidente, quando ad un tratto l’auto è stata colpita violentemente da un altro veicolo giunto a velocità estrema. L’automobilista residente nel modenese – anch’egli di origine albanese – è indagato.
Leila Kurti morta dopo l’incidente a Bologna, indagato il padre
Gentjan Kurti, il padre di Leila, ieri ha ricevuto un avviso di garanzia e la notizia che il corpicino avrebbe dovuto essere sottoposto ad autopsia, rinviando la data del funerale della piccola. Una notizia choc per l’uomo, già provato per la perdita della figlia. “Non riesce a capire perché sia finito anche lui sotto indagine. Ho cercato di spiegargli che si tratta di un atto dovuto della Procura”, racconta l’avvocato Davide Martinelli al Resto del Carlino.
In macchina, insieme all’uomo e Leila, c’era anche la figlia minore Michela, 2 appena compiuti, che per fortuna si è salvata. “Se prima si parlava di lesioni gravi, adesso la situazione è più complessa – ha spiegato Martinelli al quotidiano – Prima l’indagine della polizia stradale sul sinistro procedeva su un certo binario, ma dal momento che è arrivata in Procura la notizia di reato, cioè che la bambina aveva cessato di vivere, si è aperto un fascicolo per omicidio stradale“.
E ancora: “Tecnicamente Kurti è il responsabile civile rispetto ai trasportati, le sue bambine. Verranno anche sequestrate le cartelle cliniche, per verificare che una volta ricoverata, Leila abbia ricevuto tutte le cure appropriate e necessarie”. L’autopsia servirà anche a capire se Leila fosse ben agganciata al seggiolino e se indossasse le cinture in modo corretto.