“Non era il suo fidanzatino”. Michelle uccisa a Roma, il terribile sospetto sul corpo della 17enne
Michelle Maria Causo forse era incinta e il ragazzo che l’ha uccisa non era il suo fidanzato. È questo quello che emerge nel racconto, oramai pubblico, della tragedia di Primavalle, il quartiere nella periferia ovest di Roma. I due erano coetanei, entrambi nati nel 2006, quindi minorenni. Come abbiamo raccontato, sembra che il giovane avrebbe caricato il corpo su un carrello della spesa fino a portarlo vicino ai cassonetti. Ad accorgersi che qualcosa non andasse un passante che ha notato delle gocce di sangue cadere proprio dal carrello della spesa.
Sembra che l’omicidio di Michelle risalirebbe a diverse ore prima, ma non si esclude che la 17enne possa anche essere morta da qualche giorno. In un primo momento si è descritto l’omicidio come passionale, causato della gelosia del non-fidanzatino di Michelle. In realtà si è appena scoperto che forse i due non erano affatto uniti in qualche modo. Anche sulla gravidanza della ragazza sorgono dubbi adesso, ma solo nelle prossime ore si riuscirà a capire con più certezza quello che è veramente successo.
Michelle Maria Causo forse era incinta
Non è confermata neanche la tesi della gelosia: è invece possibile (ma non confermato dalle autorità), che il giovane abbia tentato un approccio verso la giovane e lei l’abbia rifiutato. A quel punto un raptus del ragazzo l’avrebbe uccisa. Come dicevamo, è stato un abitante della zona a capire che quello vicino al cassonetto era un corpo. Sembra infatti che il cadavere della ragazza fosse avvolto in una coperta colorata.
Ad indagare ci sono gli uomini della Polizia di Stato della Squadra Mobile e della Scientifica. Il minorenne accusato dell’uccisione della piccola Michelle Maria Causo, sarebbe quindi stato fermato e portato in questura. Sembra inoltre che l’interrogatorio sarebbe andato avanti per ore e che il giovane avrebbe in pratica confessato. Da quello che riportano alcuni cronisti sul posto, sembra che sul cadavere siano state trovati dei segni riconducibili a ferite da taglio.
La ragazzina sarebbe quindi stata accoltellata a morte e poi gettata nel cassonetto. Una vicina di casa del giovane ha racontato ai cronisti: “Ho sentito un gran botto, ho pensato che fosse una sedia, non ho avvertito altro, niente urla. Il ragazzo lo conosco di vista, quando saliva e scendeva per le scale, mi sembrava un ragazzo normale. Lei invece non l’avevo mai vista”.