“L’hanno vista, ecco con chi era”. Scomparsa Kata, perquisizioni in corso e segnalazioni
Scomparsa di Kata, ci sono sviluppi. Già ieri, mercoledì 28 giugno, si parlava di ‘svolta’. Il Giornale, in particolare, sosteneva che dai risultati del dna sugli oggetti repertati all’interno dell’ex albergo dove la piccola viveva con la famiglia, sarebbero arrivate delle indicazioni. Al centro dei sospetti sarebbe finito un “ex ospite dell’hotel”. Nella serata di ieri i genitori di Kataleya, Katherine e Miguel Alvarez, hanno lanciato un appello alle mamme fiorentine a Chi l’ha visto: “Mobilitatevi con noi per far ritrovare nostra figlia“.
Sono passate quasi tre settimane da quel maledetto 10 giugno nel quale si sono perse le tracce della bimba di 5 anni. Oggi si parla di “ore importanti nelle indagini”. Repubblica riporta che “su mandato del procuratore aggiunto Luca Tescaroli e della pm della Dda Christine Von Borries, sono scattate alcune perquisizioni per cercare tracce della piccola, anche nei garage del palazzo accanto all’ex hotel Astor”. Nei giorni scorsi è stato prelevato il dna di tutti gli occupanti dello stabile. Ora i riflettori sono puntati su una ditta adiacente al cortile dell’ex albergo.
Gli ultimi sviluppi nelle indagini sulla scomparsa di Kata
Gli inquirenti si stanno concentrando su una ditta gestita da due fratelli italiani che sono stati perquisiti come terzi non indagati. Nel loro locale la bambina potrebbe essere stata nascosta per qualche ora. Ci sono inoltre perquisizioni anche a un cittadino peruviano, parente di Kata, che potrebbe aver avuto un ruolo nel sequestro. Decisive sarebbero state le immagini delle telecamere con alcuni rumori: quello che sembra il grido di una bambina e poi quello di una portiera che si chiude. Infine il passaggio del furgone, ripreso solo in parte, della ditta dal cancello a via Monteverdi.
Dalle testimonianze degli occupanti dello stabile è emersa solo la voce di una bimba di 3 anni che ha raccontato di aver visto “Kataleya trascinata via in lacrime nel cortile da uno sconosciuto”. Da ieri pomeriggio, tuttavia, un’altra ipotesi si è fatta strada. A parlarne è l’avvocato Filippo Zanasi che con la collega Sharon Matteoni rappresenta Katherine e Miguel Alvarez, i genitori di Kata.
L’avvocato ha una teoria: “Soltanto una donna può avere conquistato la fiducia di Kata. Più di una donna: una mamma. Le ha dato la mano, senza forzature, tutt’altro, l’interesse era che tutto fosse tranquillo, era di passare inosservata. Kata si è lasciata condurre verso qualcuno che purtroppo l’ha portata via, a quel punto forse anche con un atto di forza”. Nel frattempo ai legali arrivano segnalazioni sulla piccola: “Una persona avrebbe visto Kata a Novoli, il giorno successivo alla sparizione, in compagnia di un uomo insieme ad altri due bambini”.
“È un fatto che molte persone potrebbero avercela – dice ancora l’avvocato – e forse ce l’hanno, coi nostri assistiti, i genitori di Kata. Io dico: qual è il movente del rapimento? Dobbiamo sapere questo. È decisivo.