La disperazione della mamma di Kata: “Spero che non sia lì dentro”
La ricerca della piccola Kataleya, la bambina peruviana scomparsa dal 10 giugno, continua a tenere in tensione la città di Firenze. Oggi si è conclusa un’altra giornata di massicce ispezioni all’ex hotel Astor, condotte dai carabinieri con l’apporto dei tecnici del Gis (Gruppo Intervento Speciale). Nonostante gli sforzi, ancora non emergono tracce della bambina.
Le operazioni, iniziate questa mattina alla presenza del pm Christine von Borries, proseguiranno anche nella giornata di domani. L’attenzione degli investigatori si è concentrata sulla parte superiore dell’immobile, recentemente sgomberato dai suoi occupanti. Qui sono stati smontati i controsoffitti e sono state impiegate sonde in fibra ottica e droni per un’ispezione minuziosa.
L’uso del luminol, sostanza che permette di rilevare tracce di sangue non visibili ad occhio nudo, ha caratterizzato l’analisi di uno dei terrazzi, difficilmente accessibile senza l’uso della scala. Il palazzo ha subito diverse modifiche strutturali da quando è stato occupato, dopo la chiusura dell’hotel, presentando anfratti e nascondigli difficilmente raggiungibili.
Gli sforzi investigativi non si sono limitati alla superficie: le ispezioni hanno riguardato anche i tombini e il vano delle fondamenta del palazzo. In quest’ultimo caso, gli investigatori hanno fatto ricorso ad una fresa, utensile rotante adatto alla perforazione del cemento, per esaminare l’interno delle fondamenta dell’edificio.
L’intervento dei vigili del fuoco ha supportato le operazioni, necessario per la complessità delle ricerche in un edificio così ampio e modificato. Nonostante il dispendio di energie e risorse, la giornata si chiude senza risultati apprezzabili. Le ricerche della piccola Kataleya continueranno domani, con la speranza che possano finalmente portare a una svolta in questo drammatico caso. Certo, la metodologia di ricerca non fa ben sperare. La sensazione è che gli inquirenti stiamo cercando il corpo senza vita della piccola.
Trovato un telefono cellulare in un cassonetto Un telefono cellulare è stato trovato in un cassonetto di rifiuti all’esterno dell’ex hotel Astor a Firenze, dove è scomparsa la piccola Kata lo scorso 10 giugno. Il telefono è stato individuato questa mattina durante lo svuotamento dei cassonetti ed è stato acquisito dagli investigatori.
«Spero che non la trovino qui dentro, perché sennò significherebbe che Kata non è più viva – ha commentato la mamma – Invece io spero che lo sia». Kathrina Alvarez, dopo essere stata spostata tre giorni fa in un’altra struttura insieme all’altro figlio di 8 anni, è tornata all’Astor per prendere gli ultimi effetti personali, tra cui alcune bambole della piccola.