“Cosa hanno fatto la sera prima dell’incidente”. Bimbo morto a Roma, la scoperta choc sui TheBorderline
Il terribile incidente di Roma, che ha causato la morte di un bambino di 5 anni a bordi di una Smart, sta ancora facendo discutere. Gli occupanti dell’altro mezzo, un Suv Lamborghini, erano gli youtuber TheBorderline, al centro di grandi polemiche. Il conducente dell’auto noleggiata si chiama Matteo Di Pietro ed è indagato per omicidio stradale. Adesso stanno emergendo dei dettagli sulla challenge, che i giovani avrebbero fatto mentre c’è stato il forte impatto.
Nelle scorse ore, in seguito all’incidente di Roma che ha provocato dunque la morte di questo bambino nello scontro con la Lamborghini dei TheBorderline, è intervenuto per la prima volta anche il padre della vittima: “Ti ameremo per sempre. Volevo esprimere con quel che resta del cuore mio, di Elena e della piccola Aurora un ringraziamento a voi che avete pregato donato e anche solo pensato al nostro Manuel, strappato da ‘sto mondo infame”. E ora c’è stata una scoperta sugli youtuber.
Incidente Roma con bambino morto, cosa si è saputo sugli youtuber TheBorderline
A fare chiarezza su questa vicenda è stato un uomo, Francesco di 41 anni, che ha rivelato dei dettagli inediti sul caso. L’incidente fatale di Roma, a Casal Palocco, che ha purtroppo costretto la famiglia del piccolo Manuel Proietti a convivere col dolore per la morte del loro bambino, potrebbe essersi verificato per una sfida dei TheBorderline, che pare dovessero rimanere nella Lamborghini per 50 ore consecutive. E ora questa testimonianza ha lasciato tutti scioccati.
Queste le dichiarazioni all’agenzia di stampa AdnKronos su quanto avvenuto la sera prima del sinistro: “Martedì sera, intorno alle 20, ho incrociato quella Lamborghini davanti a casa. Ero col cane alla rotatoria di via Salorno, all’incrocio con via Bedollo. Andavano verso via San Candido, una strada larga e lunga dove a tutte le ore vengono a correre. Ricordo bene che avevano i finestrini abbassati, ridevano tra loro, erano allegri. Li ho sentiti accelerare appena superata la rotatoria da via Salorno”.
E poi il 41enne ha aggiunto: “Mi è rimasto impresso perché ho pensato a quanto fosse silenziosa. Ho pensato, ‘ecco i soliti figli di papà col bolide. Quando invece ho visto le foto dell’incidente ho ricollegato e ho provato una gran rabbia. Chissà, se avessi saputo, avrei potuto far qualcosa. Avrei potuto dirgli di andar piano. Vedere quelle foto, realizzare che erano lì, a due metri da me. Un pugno allo stomaco”.