KATA, IL COLPO DI SCENA IMPROVVISO POCO FA
Sono passati 6 giorni dalla scomparsa della piccola Kataleya, una bimba peruviana di appena 5 anni residente presso l’ex hotel Astor di Firenze. Si tratta di una struttura finita nelle mani della criminalità organizzata e che è occupata da un centinaio di abusivi, tutti stranieri.
La bambina risiedeva in una delle camere dell’hotel insieme al fratello minore e alla madre, una 25enne peruviana. Ad accorgersi della scomparsa di Kata è stata proprio la madre Katfrina Alvarez che, rientrata da lavoro, non ha ritrovato la piccola intanto affidata al fratello e alla cognata.
I genitori della bambina sono fermamente convinti dell’ipotesi rapimento. La madre di Kata aveva dichiarato sin da subito ai giornalisti che la sua bimba era stata sicuramente portata via da qualcuno; alle forze dell’ordine avrebbe fatto anche dei nomi di presunti rapitori. Profondamente avvilita e disperata per l’accaduto, lo scorso lunedì la donna è stata ricoverata in ospedale per aver ingerito della candeggina.
Dal giorno della scomparsa le forze dell’ordine stanno setacciando giorno e notte le aree limitrofe all’ex hotel per mettersi sulle tracce della bambina, ma sinora con scarsi risultati. Inoltre, in questi giorni i carabinieri hanno eseguito due blitz presso lo stabile in cui risiedeva Kata, senza però rintracciare alcun indizio utile a parte gli effetti personali.
Proprio in questi minuti sembra essere arrivato l’ennesimo colpo di scena sul caso. La notizia ha già fatto il giro del web e potrebbe essere la svolta. La madre della bimba ha prontamente allertato le forze dell’ordine che, intanto, stavano ascoltando due testimoni chiave.
I genitori della piccola Kata sono in grande apprensione ormai da giorni. Nelle scorse ore il padre della bambina, Miguel Angel Romero, ha richiesto e ottenuto la scarcerazione per seri motivi famigliari. Anche l’uomo si sta rivelando una fonte di informazioni importanti per le forze dell’ordine, che indagano, inoltre, sulle presunte faide interne allo stabile occupato, vale a dire alle guerre tra clan per il controllo del rachet delle camere.
Ma veniamo ora al colpo di scena di poco fa. La madre della bambina avrebbe riferito agli inquirenti di aver ricevuto una nuova chiamata dei presunti rapitori. Si tratta della seconda telefonata molto sospetta ricevuta dalla donna dal giorno della scomparsa della figlia. La prima la ebbe dopo appena poche ore dalla scomparsa, quando un altro misterioso interlocutore dall’accento sudamericano che in quell’occasione disse esplicitamente che la bimba era con lui.
A distanza di alcuni giorni, poche ore fa, il suo telefono, ancora una volta, ha squillato, ma dall’altro capo solo il silenzio. Dopo pochi attimi la Alvarez ha riferito di aver sentito alcune parole confuse di un bambino o di una bambina che, subito dopo, è scoppiato in lacrime. Che sia il tentativo dei presunti rapitori di stabilire un contatto?
C’è da capire ora, ed il compito spetterà agli investigatori, la veridicità o meno di queste telefonate. Non è da escludere l’ipotesi, purtroppo, che si tratti di mitomani o scherzi di cattivo gusto. Le attività di indagini si stanno concentrando anche sull’ascolto di testimoni chiave, tutti occupanti dell’hotel.
Poco dopo le 11 di oggi sono state prelevate dall’ex hotel due donne sentite come testimoni dagli investigatori. Si tratta di una ragazza peruviana e di una donna di origini romene. Per il momento nessuno ha rilasciato dichiarazioni in tal merito, perciò non si sa nulla di queste deposizioni. Ciò che è certo è che per gli inquirenti gli occupanti dell’hotel potrebbero essere a conoscenza di molti retroscena utili sul caso; si sospetta una certa reticenza, sinora, da parte di molti testimoni.