Incendio Roma, Antonio è morto da eroe
Si chiama Antonio D’Amato, l’uomo che ha pagato con la vita il proprio eroismo nel rogo di Colli Aniene. L’anziano di 80 anni, residente in via Franceschini, ma di casa nel palazzo di via d’Onofrio, dove l’incendio ha avuto luogo, si è sacrificato cercando una via di fuga per sé e la sua compagna.
La tragica notte ha visto D’Amato immolarsi nella nube tossica, cercando disperatamente di raggiungere il tetto. Il lucernario, tuttavia, era bloccato, probabilmente a causa dell’impalcatura installata per i lavori di riqualificazione del palazzo. Questo ostacolo ha precluso all’anziano la via di fuga che cercava.
Prima di lanciarsi tra le fiamme, Antonio D’Amato ha messo in sicurezza la sua compagna, Lucia Carusoni. I pompieri l’hanno trovata chiusa nella stanza più distante dall’incendio, il volto coperto da stracci bagnati. Un gesto d’amore e di accortezza che ha salvato la donna da un’intossicazione completa.
È con il cuore pesante che si ipotizza che l’eroe voleva probabilmente tornare a prenderla, una volta individuata la via di fuga. Ma il destino aveva in serbo un finale diverso. Antonio D’Amato è morto intossicato tra le scale del palazzo in fiamme.
Uno dei nipoti di Antonio, ieri pomeriggio, ha fatto ritorno sul luogo del rogo. Con gli occhi lucidi, ha raccolto alcuni oggetti personali prima di allontanarsi. La polizia di stato e i vigili del fuoco erano presenti, offrendo supporto e assistenza.
Per tutta la giornata, questi ultimi, insieme alla polizia locale, hanno aiutato le famiglie sfollate, più di 70, a recuperare i beni di prima necessità. Una tragedia che ha segnato una comunità, lasciando però un ricordo indimenticabile di un uomo che ha sacrificato tutto per amore.